(Teleborsa) - L’aggiornamento al rialzo del dato sul
PIL nell’ultimo trimestre del 2018 "
evidenzia una preziosa
vitalità di famiglie e imprese nel provare a
contrastare, attraverso consumi e investimenti, la
crescente incertezza che impatta negativamente
sulle aspettative". Queste le osservazioni dell’
Ufficio Studi di Confcommercio, che ha
commentato il dato ISTAT pubblicato nella giornata del 5 marzo e
relativo al PIL nell’ultimo quarto dello scorso anno,
rivisto dal -0,2% al -0,1%.
Deboli segnali positivi, che, secondo l’Ufficio Studi,
non consentono di rilanciare le prospettive dell’economia italiana
nel 2019, mettendo in discussione la tenuta dei conti pubblici.
Di tutt’altro avviso
Confesercenti, che osservando il dato ha
sottolineato come il
rallentamento dell’economia abbia
inciso sui consumi delle famiglie, archiviati al ribasso nell’ultimo trimestre del 2018. "Il
quarto trimestre del 2018 – ha spiegato l’Associazione - si conferma come
il più fiacco degli ultimi 5 anni: la perdita di prodotto interno lordo rispetto allo scorso giugno è ormai superiore a 1 miliardo e sfiorerà i 2 miliardi alla fine del primo trimestre 2019". A reggere, secondo Confesercenti, sono per lo più i consumi turistici, in crescita di 154 milioni di euro tra ottobre e dicembre dello scorso anno.
Le osservazioni sul PIL sono giunte anche da
Confagricoltura, che ha evidenziato come il
comparto agricolo abbia
registrato un recupero del valore aggiunto rispetto al forte
calo tendenziale del
2017. "Recupero ancora lungo - chiude Confagricoltura - considerando che il valore aggiunto agricolo è attualmente ancora inferiore ai valori registrati nel 2015 e nel 2016".