(Teleborsa) - Un
tema, quello dei rimborsi ai truffati delle banche, che per
M5s e Lega è diventato, nel corso dei mesi, un vero e proprio cavallo di battaglia. Proprio per questo, nelle scorse ore era cresciuto il
pressing nei confronti del Ministro dell’Economia Giovanni Tria perchè firmasse al più presto il
Decreto per rimborsare i risparmiatori truffati dalle banche, con il titolare del Tesoro invece più cauto in attesa del
placet di Bruxelles per evitare di
incorrere nell’accusa di aiuti di Stato con rimborsi indiscriminati.Il primo ad affondare era stato il Vicepremier
Luigi Di Maio, poi era toccato al collega
Matteo Salvini. E non sono mancate neppure le sollecitazioni del Presidente del
Consiglio Giuseppe Conte. Insomma,
un braccio di ferro a tutti gli effetti tanto che erano circolate, con una certa insistenza, voci riguardo a
possibili dimissioni da parte del Ministro Tria, subito smentite dal Premier: “Tutti i Ministri devono stare tranquilli, noi dobbiamo tutti lavorare, i cittadini chiedono con urgenza di lavorare nella direzione del piano delle riforme.
La
norma originale prevede
rimborsi differenziati tra azionisti e obbligazionisti subordinati: per i primi la percentuale dell’indennizzo è del 30% fino a un tetto di 100mila euro per ciascun risparmiatore, per i secondi del 95% del costo di acquisto sempre fino ad un tetto di 100mila euro. Alcune norme hanno già permesso in passato il rimborso per gli obbligazionisti, tramite il
fondo interbancario, ma per una quota fino all’80%.
DOPPIO PALETTO - In tutto questo, però, come detto, c’è da fare i conti con i
paletti europei da un lato, e i
rischi amministrativi legati alla responsabilità di esborsi economici che espongono al danno erariale che hanno di fatto bloccato il varo del decreto attuativo.
“Scudo” per i funzionari – Se dunque fino ad ora non venivano identificati con chiarezza i soggetti per l’erogazione dei rimborsi, mettendo i funzionari a rischio di contestazione per danno erariale, ora invece ci sarà una sorta di
“scudo” che metterà appunto al riparo i funzionari.Nel pomeriggio di ieri, mercoledì 3 aprile, fonti di Governo avevano confermato che la
norma attuativa sarebbe stata inserita nel
Decreto crescita, e che successivamente ci sarebbe stato anche il decreto attuativo pubblicato dal Ministero dell’Economia.
In serata è arrivata la nota del Ministro per i Rapporti con il Parlamento,
Riccardo Fraccaro,per spiegare che oggi nel Consiglio dei Ministri non verrà approvata alcuna norma che riguarda il decreto risparmiatori. “Nel Consiglio dei Ministri non ci saranno nuove norme ma si
affronterà il tema dei decreti attuativi con l’obiettivo di approvarli nel più breve tempo possibile. È un nostro
impegno fondamentale e lo porteremo presto a termine”.