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Governo, via libera al DEF: crescita al palo e debito in salita

Salvini e Di Maio fanno sapere di essere soddisfatti, ma in casa grillina sono iniziati i mal di pancia sul tema dell'Iva

Economia, Politica
Governo, via libera al DEF: crescita al palo e debito in salita
(Teleborsa) - Crescita allo 0,2%, nessuna nuova tassa e, come l’esecutivo aveva più volte ribadito, niente manovra correttiva. Ecco i primi numeri e le prime indicazioni del Def, il Documento di Economia e Finanza, che ha incassato il semaforo verde in Consiglio dei Ministri.

CRESCITA AL PALO – La crescita per il 2019 si ferma al 0,2%, dal 1% stimato in legge di bilancio. Ad essere precisi, la previsione di crescita media del Pil in termini reali per il 2019 scende allo 0,1 per cento, cui si aggiunge però un altro 0,1% per effetto dei Decreti sblocca cantieri e crescita, approvato ricordiamolo con la formula “salvo intese”, che tradotto vuol dire che sono ancora tanti i nodi politici da sciogliere. Si sale allo 0,8% nei tre anni successivi. Per effetto del Reddito di Cittadinanza il Pil si accrescerebbe di un ulteriore 0,2% nel 2019 e di 0,4 punti percentuali nel 2020. Nessun effetto da Quota 100.

Peggiora anche il debito pubblico, in rialzo al al 132,7% del Pil in aumento dal 132,2% del 2018. Sale anche il rapporto deficit-Pil dal 2,04% previsto nelle ultime stime del Governo al 2,4%.

Flat Tax (a parole) – Il passaggio sulla Flat Tax che nelle scorse ore ha riacceso il dibattito all’interno dell’esecutivo con la Lega che spinge, Di Maio dubbioso e il Ministro Tria che invoca giudizio e cerca garanzie economiche, è più a parole che nei fatti. “L'esecutivo, in linea con il contratto di Governo, intende inoltre continuare, nel disegno di Legge di Bilancio per il prossimo anno, il processo di riforma delle imposte sui redditi (“flat tax”) e di generale semplificazione del sistema fiscale, alleviando l’imposizione a carico dei ceti medi. Questo nel rispetto degli obiettivi di finanza pubblica definiti nel Programma di Stabilità".

NIENTE CONFERENZA STAMPATutti contenti? Ovviamente no. Al termine del Consiglio dei Ministri, niente conferenza stampa di rito.Secondo alcune fonti di Governo M5s, ci sarebbero dei malumori sul tema dell’Iva.

IL PREZZO DELLA FLAT TAX E' L'IVA? - “Il M5S non è entusiasta. Chiede più certezze sullo stop all’aumento dell’Iva, con le clausole di salvaguardia che non dovranno scattare”, fanno sapere fonti grilline. Giovanni Tria sarebbe stato chiaro: la flat tax deve essere fatta con criteri precisi altrimenti si bloccano le clausole per l’aumento dell’Iva:portare avanti entrambe le partire costerebbe 30-40 miliardi. Decisamente troppo per le casse dello Stato.

Salvini e Di Maio, almeno a parole, si dicono soddisfatti. Per il Ministro dell’Interno: “Non si torna indietro su quota 100, nessun aumento dell’Iva”. Secondo il Leader della Lega la tassa unica è citata nel documento “in due passaggi”.

Dunque le parole del collega pentastellato Luigi Di Maio: "Con l’inserimento della Flat tax nel Def indirizzata al ceto medio come avevamo chiesto, e non solo ai ricchi, vince il buonsenso. Sono molto soddisfatto. Andiamo avanti così, facendo ripartire il Paese, spingendo sulla crescita e sostenendo le famiglie che hanno veramente bisogno, senza sventolare false promesse come è stato fatto in passato", ha commentato.
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