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Effetto Iran su benzina e consumi in Italia

L'aumento del prezzo dell'oro nero contagia l'intera economia: con il carburante più caro meno "risorse" per i cittadini e maggiori "difficoltà" per le imprese

Economia, Energia
Effetto Iran su benzina e consumi in Italia
(Teleborsa) - Settimana shock per il petrolio, con quotazioni schizzate ai massimi degli ultimi sei mesi sulla scia della decisione degli Stati Uniti d'America di non rinnovare le esenzioni per l'import del petrolio dall'Iran alla scadenza del prossimo 2 maggio. La mossa, fa sapere la Casa Bianca, ha come scopo l'azzeramento dell'export di petrolio iraniano, "negando al regime la sua principale fonte di entrate". La decisione segna così un'ulteriore escalation nella politica di Washington contro Teheran, in quella che viene definita "la campagna di massima pressione economica" dopo l'uscita dall'accordo sul nucleare e la recente designazione del corpo dei guardiani della rivoluzione come organizzazione terroristica straniera. "Dimostrando l'impegno degli USA a spezzare la rete del terrore iraniano e a cambiare i comportamento maligno del regime", specifica il comunicato della Casa Bianca.



Le esenzioni di 180 giorni erano state concesse ad otto Paesi, tra cui l'Italia tramite l'Eni. Ma il nostro Paese è riuscito a ridurre la quota di importazione dall'Iran, insieme a Grecia e Taiwan, e ha chiarito di non averne importato nel periodo dell'esenzione. Gli altri cinque sono Cina, India, Turchia, Giappone e Corea del Sud.

La mossa di Trump ha portato il prezzo del petrolio oltre i 66 dollari al barile, nonostante l'amministrazione USA abbia chiarito che "Stati Uniti, Arabia Saudita ed Emirati Arabi, tre dei più grandi produttori di energia, insieme ai loro amici ed alleati, sono impegnati ad assicurare che i mercati globali del petrolio restino forniti in modo adeguato". Abbiamo concordato di prendere azioni al momento giusto - spiega una nota di Washington - per garantire che la domanda globale sia soddisfatta, mentre tutto il petrolio iraniano è rimosso dal mercato".

EFFETTO IRAN SULL'ITALIA: aumento del prezzo della benzina e riduzione del potere d'acquisto degli italiani. Secondo la Coldiretti, l'aumento del prezzo dell'oro nero è destinato a contagiare l'intera economia perché se salgono i prezzi del carburante si riduce di conseguenza appunto il potere di acquisto degli italiani che hanno meno risorse da destinare ai consumi mentre aumentano i costi per le imprese. Del resto l'Italia è un Paese dove l'85% dei trasporti commerciali avviene su strada. L'aumento dei prezzi dei carburanti ha dunque un effetto valanga sulla spesa con un aumento dei costi di trasporto oltre che di quelli di produzione, trasformazione e conservazione.

Sotto scacco, dunque, anche l'intero sistema agroalimentare, dove i costi della logistica arrivano a incidere dal 30 al 35% sul totale dei costi per frutta e verdura. In queste condizioni è importante individuare alternative energetiche, come previsto dal primo accordo di collaborazione tra Eni e Coldiretti per sviluppare la filiera italiana del biometano agricolo e rendere più sostenibile la mobilità in un’ottica di economia circolare. Si tratta di sviluppare nel settore trasporti la filiera nazionale del biometano avanzato, prodotto dai rifiuti, valorizzando gli scarti e sottoprodotti ottenuti dall'agricoltura e dagli allevamenti. L’obiettivo per Eni e Coldiretti è la creazione della prima rete di rifornimento per il biometano agricolo "dal campo alla pompa" per raggiungere una produzione di 8 miliardi di metri cubi di gas "verde" entro il 2030 in modo da aiutare efficacemente l'ambiente.



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