(Teleborsa) - Nuovo
capitolo nel caso
Medionalum-Berlusconi. In seguito alla decisione della
Corte di Giustizia Ue che ha dichiarato a dicembre scorso la propria giurisdizione in materia, il
Consiglio di Stato con la sentenza pubblicata oggi ha dichiarato
inammissibili, per difetto assoluto di giurisdizione del
giudice nazionale, i ricorsi di
Berlusconi e di Fininvest. I giudici di
Palazzo Spada hanno contestualmente
respinto la richiesta dei difensori di ulteriore rimessione della questione alla
Corte Costituzionale.E' quanto si apprende, appunto, dalla sentenza delle sesta sezione del
Consiglio di Stato relativa alla p
artecipazione qualificata di Fininvest in Banca Mediolanum.LA VICENDA - Sulla legittimità della partecipazione, venuta in rilievo all'indomani dell'incorporazione di Mediolanum (di cui Fininvest era già azionista) in Banca Mediolanum,
Bankitalia aveva aperto d'ufficio un procedimento d
i verifica, conclusosi con un parere sfavorevole all'acquisizione della partecipazione, poi trasmesso alla
Bce per competenza.
La Bce aveva successivamente adottato una decisione finale contraria all'acquisizione sulla base dei
"fondati dubbi quanto all'onorabilità degli acquirenti, poichè il signor
Berlusconi era stato condannato per frode fiscale e aveva commesso altre irregolarità, analogamente ad altri membri degli organi direttivi di
Fininvest".Sia il provvedimento della
Banca d'Italia sia quello della
Bce erano stati impugnati da
Berlusconi e da Fininvest. In particolare il provvedimento della
Bce era stato impugnato dinanzi al Tribunale dell'Unione europea; quello di Banca d'Italia dinanzi al Consiglio di Stato. Il
Consiglio di Stato aveva tuttavia rimesso alla Corte di giustizia la questione se spettasse ai giudici nazionali, anzichè ai
giudici dell'Ue, controllare la legittimità degli atti di avvio, preparatori o di proposta adottati da Bankitalia nell'ambito di un procedimento di autorizzazione relativo all'acquisizione di una partecipazione qualificata in un ente creditizio. Con la sentenza del
19 dicembre 2018, la
Corte di Giustizia ha affermato la
propria esclusiva competenza.