(Teleborsa) - Gli ingredienti per un
Consiglio dei Ministri ad altissima tensione c'erano tutti: preceduto dall'ira di
Matteo Salvini per lo sbarco in diretta tv dei migranti dalla
Sea Watch a Lampedusa e dal
botta e risposta molto duro tra
Giancarlo Giorgetti e il
Premier Conte accusato dal leghista di parteggiare per i 5Stelle, con
Salvini che prova a ricucire
("Ho fiducia in Conte, assolutamente", ndr
) l'ultimo round nel Governo si è consumato sul
Decreto sicurezza.Clima da subito molto animato con lo scontro che è esploso subito sulle norme volute dal leader della Lega. Alla fine, è arrivata la
fumata nera.In apertura di CdM, infatti, il Premier ha parlato di
"criticità sul decreto sicurezza segnalate dal Colle". Il Ministro dell'Interno non la prende bene e incalza:
"Attendo di capire quali criticità", insistendo per il semaforo verde al provvedimento. Alla fine però gli ostacoli non sono stati superati e il
Consiglio dei Ministri è stavo rinviato.Secondo fonti del Governo, dal Colle filtrerebbero
perplessità soprattutto sulle multe per chi aiuta i migranti e sulle interferenze del Viminale rispetto alle competenze degli altri ministeri
. "Siamo certi che ci sarà il via libera", dicono fonti leghiste.
Uffici legislativi già al lavoro per limare il testo e appuntamento di nuovo in Consiglio dei Ministri, previsto per domani mercoledì 22 maggio, o al più giovedì.
Via libera, invece, a una tornata di nomine: al
vertice delle Fiamme Gialle il generale di corpo d’armata
Giuseppe Zafarana. Alla Ragioneria dello Stato come Segretario generale
Biagio Mazzotta. Arriva anche l’investitura definitiva per
Pasquale Tridico al vertice dell’Inps. Approvata, salvo intese, la riforma della magistratura onoraria.