(Teleborsa) - Secondo
l'AD di TIM, Luigi Gubitosi concepire una "
Open Fiber stand alone ha poco senso. Crea sovrapposizioni con Telecom". Lo ha affermato durante la confernce call sui risultati trimestrali, aggiungendo che bisogna portare avanti l'ottimizzazione dei capex in quanto unendo le due reti "si migliorerebbe".
Gubitosi si è anche fatto un'idea sull'
operazione che coinvolge Open Fiber, società controllata da CDP ed
Enel, che verrà portata prima all'attenzione del Comitato Strategico e poi
in CdA entro l'estate, in seguito sarà oggetto di discussioni con gli azionisti.
Il manager ha parlato anche della situazione occupazionale, affermando che
entro fine giugno usciranno da Tim 1.200-1.300 dipendenti, tutte uscite volontarie, che contribuiranno a "cambiare il modo in cui è gestita la società".
Il numero uno di TIM ha anticipato che si sta
valutando una joint venture nel credito al consumo, che consentirà alla società di lavorare meglio.
Sul fronte degli indicatori economico-finanziari, Gubitosi ha confermato che per la società è "
importante" la progressiva riduzione del debito, dopo che
la compagnia lo ha portato a 25 miliardi a fine marzo. "Continuiamo a impegnarci nella riduzione del debito, per stabilizzare i ricavi e farli crescere di nuovo", ha affermato.
Quanto alle reti, il manager ha detto TIM conta di
mantenere il controllo della rete fissa. Riguardo ai servizi, Gubitosi ha anticipato che bisognerà
aspettare il 2020 per spegnere definitivamente il 3G "per avere il tempo - ha spiegato - di far migrare la maggior parte dei nostri clienti"