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La Cina agli Usa: via bando Huawei o niente accordo

In vista dell'incontro di domani tra Trump e Xi al G20, il ministero del Commercio cinese ha chiesto l'eliminazione dei dazi aggiuntivi e l'acquisto "realistico" di beni Usa

Economia
La Cina agli Usa: via bando Huawei o niente accordo
(Teleborsa) - In vista dell'incontro tra i presidenti Xi Jinping e Donald Trump atteso per domani mattina a margine del G20 di Osaka, il ministero del Commercio cinese ha chiesto agli Stati Uniti di cancellare le sanzioni a Huawei e ad altri gruppi cinesi nel mirino degli Usa per favorire uno sviluppo stabile dei rapporti tra Pechino e Washington.

"Invitiamo gli Usa a cancellare immediatamente la pressione e le sanzioni su Huawei e sulle altre società cinesi, e a spingere per uno stabile e solido sviluppo dei rapporti commerciali tra Cina e Stati Uniti", ha affermato, ieri, il portavoce del ministero Gao Feng, aggiungendo che la posizione della Cina sul commercio non è cambiata dai giudizi di inizio maggio del vicepremier e capo negoziatore Liu He. Il portavoce ha sottolineato che la Cina si oppone all'abuso delle pratiche per il controllo delle esportazioni e chiede agli Stati Uniti di ritornare sul "binario corretto" della cooperazione, che rappresenta "l'unica via" percorribile dalle due grandi economie mondiali.

Nel dettaglio la Cina chiede: l'eliminazione dei dazi aggiuntivi, l'acquisto "realistico" di beni Usa per riequilibrare il deficit commerciale e un accordo basato su basi di uguaglianza. "Vorrei enfatizzare che in una guerra commerciale non ci sono vincitori. Quelli che alla fine saranno colpiti sono consumatori e società americane", ha concluso Gao.

A partire dal mese scorso Huawei – al centro delle preoccupazioni degli Stati Uniti di spionaggio informatico, in particolare per lo sviluppo delle reti 5G – è sottoposta a un bando di vendita di componenti hi-tech statunitensi.

Negli ultimi 30 anni Huawei ha pagato più di 6 miliardi di dollari in royalties per sfruttare i diritti di proprietà intellettuale di altre società. Quasi l'80% di queste somme sono andate a imprese statunitensi. Alla fine del 2018, Huawei era titolare di un totale di 87.805 brevetti in tutto il mondo, compresi 11.152 registrati negli Stati Uniti nei quali il gigante cinese ha affermato di aver investito ogni anno in ricerca e sviluppo tra il 10% e il 15% dei propri ricavi.

Un dirigente della società con sede a Shenzhen ha, inoltre, fatto sapere che alla fine dello scorso anno Huawei aveva investito oltre 2 miliardi di dollari nello sviluppo della sola rete in 5G, "più del totale investito in questa nuova tecnologia da tutti i principali distributori di apparecchiature elettroniche negli Stati Uniti e in Europa".



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