(Teleborsa) -
Potrebbe arrivare a breve l'intesa sull'ex Ilva, dopo l'incontro di ieri tra il ministro del lavoro
Luigi Di Maio e i vertici di
ArcelorMittal. Come riportato dal
Sole 24 Ore, nei giorni scorsi, il
negoziato sull'abolizione dell'immunità penale e amministrativa sarebbe stato incentrato sulle tutele legate alle responsabilità della vecchia proprietà. In particolare, filtra l'ipotesi di una soluzione condivisa, che prevede una
tutela legale per l'azienda di fronte a responsabilità riconducibili a
condotte delle precedenti gestioni, ma non fornisce anche uno "scudo" per le condotte future.
La norma dovrebbe concretizzarsi ad agosto, come emendamento, in uno dei primi veicoli utili o come nuovo "
decreto Ilva". Bisognerà poi vedere se la nuova formulazione dell'immunità sarà sufficiente a sterilizzare la pronuncia della
Corte Costituzionale chiamata ad esprimersi su due questioni di legittimà poste al
Gip di Taranto: la prima si riferisce proprio alla contestata immunità, la seconda invece alla proroga del Piano ambientale e delle condizioni che rendono possibile la prosecuzione dell’attività produttiva.
Intanto il
9 luglio è in programma un
nuovo tavolo al ministero dello Sviluppo, dove si capirà se nell'intesa complessiva c’è spazio anche per un ripensamento dell’azienda sulla cassa integrazione o a ridiscuterne appena l’andamento del mercato europeo sarà più favorevole.
Ieri, intanto a
Taranto c'è stato lo sciopero dei lavoratori per protestare contro la cassa integrazione per 1400 dipendenti. Battagloia di numeri sull'adesione alla protesta che ha coinvolto anche le imprese appaltatrici.
FILM, FIOM e UILM parlano di partecipazione del
75%, mentre ArcelorMittal forniscono il
36%.