(Teleborsa) - Il
Fondo Monetario Internazionale ritocca nuovamente
al ribasso le stime di crescita mondiale, indicando
per quest'anno un PIL globale al 3,2% ed il prossimo al 3,5% (in entrambi i casi effettua una revisione al ribasso delle precedenti stime).
E' quanto emerso dall'aggiornamento al
World Economic Outlook (WEO), peggiorativo rispetto alle stime formulate lo scorso aprile, che si confrontano con tassi di crescita del 3,6% nel 2018 e 3,8% nel 2017. Il rapporto tiene conto degli effetti del
persistere di tensioni commerciali fra USA e Cina, che penalizza di più le economie emergenti che quelle avanzate.
La previsione di crescita delle
economie avanzate indica un
+1,9% nel 2019, anno in cui la crescita sarà trainata prevalentemente dagli USA, mentre
per il 2020 si stima un +1,7% Più in particolare, l'FMI ha migliorato di 0,3 punti le stime di crescita degli
Stati Uniti per quest'anno a
l 2,6%, incorporando una espansione più forte del previsto nel 1° trimestre (3,2%), e conferma quelle dell'anno venturo all
'1,9%.
Più incerto lo scenario per le
Economie emergenti che cresceranno nel complesso del
4,1% nel 2019 (al di sotto del 4,4% precedentemente indicato) e del
4,7% nel 2020 (in precedenza indicava un +4,8%). Nello specifico la
Cina rallenterà al 6,2% quest'anno ed al 6% il prossimo. Discorso a parte per il Venezuela che, scontando il caos e la guerra civile, vedrà una contrazione del PIL del 35%.
Anche
l'Eurozona si è vista migliorare leggermente le previsioni di crescita (+0,1 punti), con un
PIL indicato all'1,3% nel 2019 ed all'1,6% nel 2020. Nell'ambito del blocco della moneta unica però l'outlook è più grigio per la
Germania, che subirà un rallentamento a causa della debole domanda esterna (export) e per
l'Italia (che sconta incertezze di natura fiscale in grado di frenare la domanda e gli investimenti). Il Fondo ha confermato le stime per il Belpaese
sul 2019 a +0,1% e migliorato quelle
sul 2020 a +0,8%.
(Foto: © ruskpp/123RF)