(Teleborsa) - Si ritorna a parlare di scuola, principalmente di
"regionalizzazione". Il Presidente della Regione Lombardia,
Attilio Fontana, ai microfoni di La7 ha evidenziato come la sua priorità, per quanto riguarda l'insegnamento, sia di avere dei
docenti assunti in Lombardia e che rimangano a lungo ad insegnare, senza che il docente di ruolo se ne vada a fine anno, quindi
stabilizzando i docenti. L'obbligo di permanenza costringerebbe i docenti a permanere nella
regione scelta sino a sette anni, raddoppiando di fatto il triennio previsto per legge.
Pronta la replica da parte dell'
ANIEF e del suo Presidente Marcello
Pacifico, che in merito alle dichiarazioni di Fontana, ha dichiarato "uno dei principi basilari che regolano la gestione dei Paesi moderni è quello del
rispetto dei principi base: non si possono sovrastare per introdurne altri. Cosa ne facciamo del diritto alla
libera circolazione dei cittadini, anche professionale, per non parlare del diritto al ricongiungimento alla famiglia? Inoltre,
gli insegnanti devono essere italiani, non lombardi o siculi. Bisogna finirla con questo continuo attaccare l'unità nazionale e l'autonomia delle scuole:
cultura, istruzione, università e ricerca devono rimanere allo
Stato e non essere prerogative dei partiti".
"Sono concetti – conclude il Presidente - che ribadiremo anche al premier
Giuseppe Conte, nell'incontro programmato con la nostra
organizzazione sindacale, perché si confermi garante di quell'unità nazionale che la
scuola pubblica italiana incarna più di ogni altra istituzione e servizio pubblico".