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Fondazione Barilla: analisi sulla sostenibilità dei cibi tradizionali

L'Italia, in termini di sostenibilità, ha importanti margini di miglioramento

Agroalimentare, Economia
Fondazione Barilla: analisi sulla sostenibilità dei cibi tradizionali
(Teleborsa) - La Fondazione Barilla ha analizzato la sostenibilità dei cibi tradizionali delle nazioni più visitate dagli italiani in vacanza confrontandole con le evidenze del Food Sustainability Index. Oltre il 90% dei nostri connazionali andrà in vacanza scegliendo altri paesi: Grecia, Francia e Spagna le mete più gettonate.

L'Italia, in termini di sostenibilità, ha importanti margini di miglioramento, ma quale impatto avrà sul pianeta un piatto tipico come la pizza? Circa 652 grammi di gas serra generati direttamente e indirettamente lungo le diverse fasi della filiera, posizionandosi nella parte medio-bassa della Piramide Ambientale stilata dalla Fondazione. La Francia, invece, è uno dei paesi più sostenibili quando si parla di produzione, consumo di cibo e lotta allo spreco, così come la Spagna: la paella, ad esempio, è un piatto completo anche dal punti di vista nutrizionale, dato che unisce alle proteine del pesce e della carne. A livello ambientale, ha un impatto sostenibile, con una porzione da 100 grammi servono 241 litri d'acqua e quasi 2m2 di terreno.

I falafel, piatto tipico di Paesi come Israele, è uno dei campioni di sostenibilità, che impattano sull'ambiente con 101 grammi di CO2 per una porzione da un etto. "Se guardiamo le nazioni analizzate, quelli con un'impronta ecologica più alta sono anche quelli che prevedono l’uso di carne o di pesce. Serve un approccio diverso al cibo, al modo di produrlo e di consumarlo soprattutto se consideriamo che entro il 2050 si prevede un aumento dell'80% delle emissioni di gas serra derivanti dalla produzione alimentare”, ha dichiarato Katarzyna Dembska, ricercatrice BCFN.

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