(Teleborsa) - "C'è stata
piena intesa politica per confermare tutte le misure di sostegno per la
modernizzazione del Paese, per
favorire la
digitalizzazione e la svolta green, per sostenere le
famiglie e il welfare, per rafforzare la
crescita delle imprese, per sostenere gli
investimenti e
semplificare la fiscalità degli enti locali". Questa la sintesi del
vertice di maggioranza sulla manovra di ieri, martedì 29 ottobre, a
Palazzo Chigi. Scongiurato il paventato
aumento (al
12,5%, previsto nella bozza) dell’aliquota dell
a cedolare secca sugli affitti abitativi a canone calmierato che resta
all'attuale 10%, con il Governo che prova a dare un chiaro segnale nella direzione dello stop a nuove tasse.
Sul fronte delle
coperture, rispunta l’aumento della
“tassa sulla fortuna”. Secondo quanto si apprende il governo starebbe pensando di ripescare il rialzo dal
12% al 15% del prelievo sulle vincite oltre i 500 euro (che saliva al 25% sopra il milione), comparso nelle prime bozze del decreto fiscale, poi sostituito dall’intervento sul Preu. Restano, invece, in manovra la tass
a sulla plastica e la sugar tax. Ci saranno per il 2020
140 milioni in più per finanziare Industria 4.0: in tre anni saranno 420 i milioni in più. Per il
Fondo famiglie, la manovra prevede uno stanziamento di
600 milioni. Confermato
il taglio di 3 miliardi del cuneo fiscale per i lavoratori.
Si tratta ancora sulle partite Iva. L'ultimo miglio sembra essere la difesa di professionisti, autonomi e piccole imprese, diventata cavallo di battaglia del Movimento 5 Stelle che punta a mantenere inalterata la flat tax al 15% introdotta durante l'esperienza di Governo con la Lega. L'obiettivo, comunque, è
"chiudere" entro questa settimana, tra
giovedì e venerdì. UE CAUTA MA FIDUCIOSA: "NON PENSIAMO A BOCCIATURA" - L'Italia non dovrebbe correre grossi rischi con la manovra pur
rimanendo un sorvegliato speciale", ha detto ieri il Vicepresidente della
Commissione UE Valdis Dombrovskis in merito alla legge di bilancio in arrivo a Bruxelles. Rispondendo a una domanda su un'eventuale bocciatura, ha evidenziato che la Commissione
"non la sta al momento prendendo in considerazione".FISCAL BOARD CRITICA UE -Nella stessa giornata arriva la critica tutt'altro che velata dello
European Fiscal Board - organismo indipendente che ha il compito di consigliare la Commissione UE sulle politiche di bilancio dell'Eurozona - nel rapporto pubblicato a Bruxelles. L'anno scorso,
"per la prima volta in assoluto", la
Commissione europea ha chiesto una revisione del documento programmatico di bilancio (Dbp)", presentato da uno Stato membro, l'Italia. Il Dbp italiano, presentato nell'ottobre 2018,
"non era conforme al parametro di riferimento ('benchmark', ndr) per la riduzione del debito". Ma il percorso verso l'avvio di una procedura per deficit eccessivo
"è stato sospeso", contro la prassi fin qui seguita, solo
"sulla base di un impegno del governo al risanamento nel 2019-2020", e non degli
effettivi risultati di quell'impegno.