(Teleborsa) - Se il
Regno Unito deve tornare alle urne il 12 dicembre è
colpa del "
Parlamento paralizzato e arrivato a un punto morto" dopo essersi "
rifiutato più volte di attuare la Brexit e onorare il mandato espresso dal dal popolo" nel referendum del 2016.
Con queste parole il premier britannico
Boris Johnson ha iniziato la c
ampagna elettorale Tory in un discorso alla nazione di fronte a Downing Street, tornando a promettere l'uscita in tempi rapidi dall'UE in caso di vittoria.
In mattinata, il
premier si è recato dalla regina Elisabetta per espletare le formalità pre voto: ricevuto a Buckingham Palace, ha informato la sovrana dell'avvenuto scioglimento della Camera dei Comuni, formalizzato poche ore prima. Dopo l'inchino di rito di fronte a Sua Maestà, si è intrattenuto per alcuni minuti.
Nel frattempo, è tornato a parlare in pubblico
John Bercow, l'ex speaker della Camera dei Comuni, ormai noto anche fuori dalla Gran Bretagna per i suoi "Ooordeeer!" urlati ai deputati.
Dichiaratosi "assolutamente imparziale" sull'addio all'UE fino al 31 ottobre, oggi si è concesso alla stampa, chiarendo che per lui "
la Brexit è stato il più grande errore in politica estera del Regno Unito dopo la Seconda Guerra mondiale".