(Teleborsa) - Il percorso che dovrà portare alla ristrutturazione di
Alitalia si presenta subito ad ostacoli per il neo commissario unico
Giuseppe Leogrande, raggiunto ieri sera dalla notizia della dichiarazione di
inammissibilità del decreto legge, approvato agli inizi di dicembre dal
Consiglio dei Ministri per garantire alla compagnia aerea un supplemento di
risorse di 400 milioni di euro con l’obiettivo di arrivare alla scadenza del
31 maggio 2020 fissata per dare inizio auspicabilmente al nuovo corso.
Il ministro
Stefano Patuanelli ha sottolineato che il mandato assegnato a Leogrande non cambia di una virgola e
l’obiettivo resta la riduzione dei costi di esercizio
e il varo di un piano industriale derivante da un processo di ristrutturazione che renda Alitalia attrattiva sul mercato. Intanto, però, è chiaro che lo stop in Commissione Bilancio del Senato subito dal
DL Alitalia costringe a
convertire in legge il provvedimento per dare seguito al nuovo prestito ponte.
Leogrande starebbe ancora studiando un primo
cronoprogramma che prevede anche
l’incontro con le parti sindacali. Un confronto basilare per tracciare le strategie, che il commissario sarebbe
intenzionato ad attuare
separando i tre asset (linea volo, manutenzione, servizi di terra).
Alle porte lo sciopero di 24 ore indetto per
venerdì 13 dicembre e che interesserà piloti, assistenti di volo e personale di terra di Alitalia. Già 315 i voli cancellati, sia nazionali che internazionali, ma ripercussioni anche per alcuni voli che non saranno operati la sera del 12 dicembre e nelle prime ore del mattino del 14 dicembre.