(Teleborsa) -
Commercianti ed esercenti non sono convinti che la ripresa della
fiducia di famiglie e imprese registrata dall'Istat a dicembre sia l'inizio di una
vera inversione di tendenza e ritengono che la sola ripresa di questo mese
non sia sufficiente a cancellare l'incertezza. Nessuna "novità" quindi né "ventata di ottimismo" sulle prospettive dei crescita dell'economia italiana.
"I dati relativi a dicembre, pur segnalando un miglioramento diffuso del sentiment, non possono essere letti come una chiara indicazione d'inversione positiva del ciclo delle aspettative - ha sottolineato
Ufficio Studi di Confcommercio - l'osservazione dei climi in serie storica lunga suggerisce che la f
iducia delle famiglie staziona sui
minimi degli ultimi due anni e quella delle
imprese è ai
livelli più bassi nell'ultimo quinquennio".
Confcommercio ha precisato quindi che "è con questo capitale fiduciario che
si entra nel 2020, un anno complicato sia per la ripresa economica sia per la finanza pubblica".
Secondo
Confesercenti "la ripresa di dicembre non basta a cancellare l'incertezza di famiglie ed imprese", in quanto "le
aspettative delle famiglie sono ancora relegate in un'area se non proprio di pessimismo di
forte insicurezza".
"Il comparto del
commercio, inoltre - afferma - segnala una
ripresa di fiducia ma concentrata nella grande distribuzione, mentre i piccoli negozi restano ancora a guardare e sono più incerti".
"
Questa chiusura d'anno non porta grandi novità né grandi ventate di ottimismo, per questo si tratterà veramente di rilanciare le capacità di intervento sull'economia per creare maggiori prospettive di crescita", ha concluso Confesercenti.