(Teleborsa) - Una
crisi che parte da molto lontano quella di
Banca Popolare di Bari culminata con il
commissariamento lo scorso dicembre. La ristrutturazione della Banca Popolare di Bari è prevista
"entro la metà dell'anno". Questo progetto "prevede la ricapitalizzazione della banca da parte di
Mcc, del Fitd e di altri investitori privati che saranno auspicabilmente individuati", aveva detto lo scorso 10 gennaio il Ministro dell'Economia,
Roberto Gualtieri, tracciando la via nel corso di un'audizione in Commissione Finanze della Camera.
Oggi, al netto di
cause e colpevoli del crollo, riflettori puntati sul piano per il salvataggio dell'istituto di credito barese che però - come da copione - si preannuncia tutto
in salita.
Mai come in situazioni di particolarità complessità come questa, infatti, è importante non fermarsi al
piano A, lavorando parallelamente a una
seconda via, la classica
soluzione paracadute per non restare con il
cerino in mano: per questo si fa
strada l'ipotesi - già circolata qualche tempo fa - di affiancare al F
Itd non più la pubblica Mcc ma una banca privata, come cassa Centrale Banca in Carige. Tutti gli indizi sembrano portare
a Credit Agricole, intervenuto in passato per i salvataggi di
Cassa Rimini, Cassa Cesena e Cr San Miniato.Una notizia già circolata a dicembre che non ha trovato
nessuna conferma con Credit Agricole che, anzi, ha smentito ogni interesse. Per ora, in attesa di
nuovi sviluppi.