(Teleborsa) - Adottare un
tetto pari al 1,074% del Reddito Nazionale Lordo europeo, pari a
1.094,8 miliardi di euro, per il bilancio 2021-2027 dell'Unione Europea. Questa la proposta fatta dal
presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, in vista del
Consiglio straordinario del prossimo 20 febbraio nel quale i
capi di Stato e di Governo cercheranno di trovare un accordo all'unanimità.
Quella fatta da Michel è una
minima correzione al rialzo rispetto alla proposta presentata dalla presidenza finlandese che si fermava all'
1,07%. Una proposta, quest'ultima, che – oltre ai no incassati dai Paesi "frugali" che non vogliono andare oltre l'1% – era stata bocciata da diversi governi, compreso quello italiano, perché troppo poco ambiziosa. Michel ha proposto, inoltre,
nuova tassa sulla plastica non riciclata e il rafforzamento del Sistema per lo scambio delle quote di emissione Ets. Due settori da cui, secondo la proposta del presidente del Consiglio europeo, dovrebbero arrivare
nuove entrate per il bilancio Ue 2021-2027 alimentando il budget dell'Unione per
14-15 miliardi l'anno. LA PROPOSTA DI MICHEL – Nel dettaglio la proposta di Michel prevede, nei prossimi sette anni 149,5 miliardi destinati a
mercato unico, innovazione e digitale; 380,1 miliardi alla
Coesione; 354 miliardi all'
Agricoltura; 21,9 miliardi al capitolo
migrazioni e gestione delle frontiere; a
Sicurezza e Difesa 14,3 miliardi (+8 miliardi per la European Peace Facility collocati fuori dal bilancio Ue); alla
politica estera dell'Ue 101,9 miliardi; e, infine, ammontano a 73,1 miliardi le risorse complessive per la pubblica amministrazione europea. Nella proposta presentata da Michel anche una ricapitalizzazione della Banca europea degli investimenti: 100 miliardi di capitale sottoscritto dagli Stati membri, di cui 10 miliardi effettivamente versati.
LE REAZIONI – Netto il
no del Ppe alla proposta di Michel. "Non tiene conto di tutte le richieste del Parlamento europeo. Non possiamo accettare una simile proposta" ha affermato su Twitter il
vicepresidente del Ppe, Siegfried Muresan spiegando che "non soddisfa le esigenze di ricercatori, studenti, agricoltori e sicurezza dei cittadini" e "non è nemmeno una base per i negoziati". Insoddisfatto anche il
premier olandese, Mark Rutte, convinto che "l'Ue si debba concentrare meno sulle aree tradizionali come l'agricoltura e più sulle sfide principali del nostro tempo, come i cambiamenti climatici e la migrazione". Rutte ha aggiunto che "le posizioni degli Stati membri sono ancora lontane, c'è molto lavoro da fare" sottolineando che, per l'Olanda, "l'Ue deve tenere la spesa sotto stretto controllo: si devono fare scelte chiare".
(Foto: © European Union, 2004-2019)