(Teleborsa) -
Il Coronavirus costerà 90 mila barili al giorno nel 2020, per quella che è la
prima stima di decrescita della domanda di petrolio dal 2009. A quantificare l’impatto dell’emergenza sul mercato del greggio è il
rapporto mensile dell’Agenzia internazionale dell’Energia nell'ultimo rapporto mensile sul mercato petrolifero, che incorpora gli impatti del Coronavirus.
Si attesta quindi intorno a
99,9 milioni di barili al giorno il livello della domanda su base annuale, con un calo appunto di 90 mila barili rispetto al 2019, ma l'AIE ha previsto anche
altri due scenari: uno
peggiore che stima un
calo della domanda di 730 mila barili, l'altro
più ottimistico, che prevede una
crescita della domanda di 825 mila barili.
A pesare è l
a frenata della Cina, primo importatore al mondo di greggio, che ha rappresentato lo scorso anno l'80% della crescita della domanda globale, a causa degli effetti dell'epidemia. Per la
primo trimestre 2020, la domanda della
Cina è indicata in
calo di 1,8 milioni di barili, con una d
omanda globale stimata in
flessione di 2,5 milioni di barili, ma l'AIE scommette anche su un
recupero nella seconda metà dell'anno.
Sul
lato produzione a febbraio è stato registrato un
calo di 580mila barili al giorno, principalmente dovuto al crollo di quella degli
impianti libici, "ridotta a un contagocce" secondo lo stesso rapporto dell’AIE. Sostanzialmente invariato l’output mondiale, con la crescita dei paesi non-Opec (+2,4 mln b/g) che compensa il segno meno di quelli del cartello.
Per il 2020 l’Agenzia prevede che
l’output diminuirà per il secondo anno consecutivo, scendendo al di sotto dei livelli del 2017 mentre la domanda di carburanti per il trasporto "precipita" a seguito del Coronavirus.
Segnalate in aumento le scorte dei paesi OCSE: più 27,8 milioni di barili a gennaio (per totali 2.930 milioni di barili).
L’AIE ha comunque precisato che "la situazione rimane piuttosto fluida, rendendo estremamente difficile azzardare previsioni sull'impatto del virus". "Le prospettive immediate per il mercato petrolifero - si sottolinea - alla fine dipenderanno dalla rapidità con cui i governi si muoveranno per contenere l'epidemia di coronavirus, dall'efficacia dei loro sforzi e dall'impatto persistente della crisi sanitaria globale sull'attività economica".