(Teleborsa) - Famiglie in prevalenza soddisfatte del servizio idrico, ma sono ancora rilevanti le perdite di questa risorsa, che viene prelevata in minor misura per l'uso potabile e molto poco come acqua da bere, a fronte di un maggior ricorso alle acque minerali. E' emerge da un
focus dell'Istat, pubblicato in occasione della
Giornata mondiale dell’acqua istituita dall’ONU per il 22 marzo, che l’integra più fonti informative statistiche, tra le quali figurano i primi risultati del "Censimento delle acque per uso civile" relativo all’anno 2018.
L'86,6% delle famiglie residenti in Italia è
molto o abbastanza soddisfatto del servizio idrico, valutato in base a diversi parametri: interruzioni della fornitura, livello di pressione, odore, sapore e limpidezza, frequenza di lettura dei contatori e della fatturazione, comprensibilità delle bollette). Tuttavia, il
disservizio, che coinvolge in misura diversa le varie regioni, interessa
oltre 2 milioni di famiglie, il 61,9% delle quali vive nelle regioni del Mezzogiorno.
Sono ancora rilevanti le perdite della rete idrica: circa
44 metri cubi al giorno per km di rete nei comuni capoluogo di provincia/città metropolitana. Il volume di acqua immesso nelle reti dei capoluoghi che
non raggiunge gli utenti a causa delle dispersioni di rete è pari al
37,3%. L'acqua è un bene scarso e
12 comuni capoluogo di provincia/città metropolitana (soprattutto del Mezzogiorno) hanno adottato
misure per razionare la distribuzione di acqua per uso civile. Sono invece
40 i comuni senza allaccio alla rete fognaria comunale per circa
394.000 residenti.
Nel 2018 il
volume di acqua complessivamente
prelevato per uso potabile, utilizzato per garantire gli usi idrici domestici, pubblici, commerciali e produttivi sul territorio italiano, è pari a
9,2 miliardi di metri cubi, che equivale ad un prelievo giornaliero di 25 milioni di metri cubi di acqua, corrispondente a
419 litri giornalieri per abitante.
Dal report emerge anche che c'è
ancora un 29% di famiglie che non si fida di bere acqua di rubinetto (era il 40,1% nel 2002).
Cresce così la
spesa mensile familiare per l'acquisto di
acqua minerale (+9,4% sul 2015).