(Teleborsa) -
La BCE starebbe lavorando ad una "bad bank" che possa
raccogliere i crediti in sofferenza (NPL) delle banche europee, quelli passati, derivanti dalla crisi finanziaria del 2008, e quelli futuri, generati dall'epidemia di Covid-19. Lo riferisce il
Financial Times, segnalando che lo scopo sarebbe quello di
"ripulire" i bilanci dalle sofferenze. In Europa si stimano circa 506 miliardi di NPL, cifra dimezzata rispetto a quattro anni fa.
"Solo con una bad bank si può risolvere il problema degli NPL", ha affermato
Yannis Stournaras, governatore della banca centrale greca e membro del direttivo della BCE, riprendendo una proposta avanzata tre anni fa da
Andrea Enria, numero uno dell'EBA, l'autorità europea di vigilanza del settore bancario.
C'è però uno scoglio: le regole del bail-in. La Commissione europea e gli Stati membri sarebbero infatti
reticenti ad abbandonare le regole degli aiuti di Stato, che prevedono un onere a carico di azionisti, obbligazionisti e correntisti oltre una data soglia (100 mila euro), prima di ricorrere ad un intervento pubblico. Ma non è escluso - scrive il quotidiano finanziario britannico - che la discussione possa essere ripresa in ambienti europei.