(Teleborsa) - Il
dibattito in Europa sul fondo di rilancio post pandemia "non sarà semplice". A dirlo è il
Commissario agli Affari economici, Paolo Gentiloni, intervenendo al Parlamento UE e annunciando che la
Commissione europea presenterà la sua proposta "esattamente tra una settimana".Nonostante le difficoltà
già evidenti,
Gentiloni si è detto "relativamente ottimista" dopo aver "visto i passi avanti fatti in questi mesi, da quando la pandemia ha mostrato tutta la sua forza".
Il Commissario è poi tornato sulla
proposta franco-tedesca per il Recovery fund, sottolineando che
sia "molto importante" "considerare una cifra significativa di 500 miliardi di euro di spese" e che "
non si tratta di prestiti e non si tratta assolutamente di debiti accesi dai diversi Stati membri".
"Questo debito - ha chiarito Gentiloni - sarà un
debito che la Commissione autonomamente,
andando sui mercati, andrà a farsi prestare in quanto Commissione europea. Si tratta di un fatto nuovo, senza precedenti e tuttavia giustificato da una crisi senza precedenti".
In merito alla
raccomandazioni UE di quest'anno, il Commissario ha chiarito che la
lotta alla pianificazione fiscale aggressiva sarà "priorità più chiara rispetto al passato".
"Alcuni elementi nei sistemi fiscali di alcuni Stati sono ancora usati dalle aziende per fare pianificazioni aggressive. Non può esserci spazio per simili pratiche nell'Europa della solidarietà e dell'equità", ha detto. In dettaglio ci saranno
Olanda, Lussemburgo, Malta, Irlanda e Cipro tra i Paesi che avranno raccomandazioni sul tema.
Infine, Gentiloni ha raccomandato "un orientamento di bilancio che sostenga" la situazione "in tutti gli Stati membri. Raccomandiamo di
prendere tutte le misure necessarie per sostenere l'economia e assicurare la ripresa", ha aggiunto, ricordando che
non aprire procedure quest'anno "è
coerente con la clausola di salvaguardia del Patto di stabilità".
"Quando la situazione si normalizzerà - ha concluso - sarà
vitale evitare l'errore del passato", quando "gli investimenti furono la prima vittima" del consolidamento.