(Teleborsa) -
Le linee guida sulle regole da rispettare per il rilancio del trasporto aereo, delineate chiaramente a livello europeo dall’agenzia per la sicurezza dell’aviazione (EASA),
sono state riprese e declinate con altrettanta chiarezza da Assaeroporti, che in una nota ufficiale ieri
giovedì 21 maggio,
ha fatto richiesta al Governo italiano di rivedere l’obbligo di distanziamento di un metro a bordo degli aeromobili, ad oggi in vigore nel nostro Paese. La richiesta, in realtà, è un
vero e proprio alert perché,
se non riviste, le limitazioni in essere rischiano di tagliare fuori l’Italia dai programmi di ripartenza dei voli.
Il tempo stringe e in queste ore le compagnie aeree, in vista delle riaperture dei collegamenti tra Paesi europei, stanno mettendo a punto le frequenze dei voli e le offerte tariffarie. Tutti i vettori reclamano regole uniformi per evitare disparità insostenibili dal punto di vista logistico e del diritto alla mobilità, ferma restando la salvaguardia della salute e della sicurezza dei passeggeri e del personale di cabina.
Una delle
indicazioni chiave fornite da EASA
è che i componenti dello stesso nucleo familiare possono essere seduti uno accanto all'altro e il distanziamento a bordo va inteso ove consentito dal carico dei passeggeri, dalla configurazione della cabina e dai requisiti di massa e di equilibrio dell’aeromobile. Ferma restando la
necessità di rispettare tutte le ulteriori misure di mitigazione del
rischio contagio, quali l’utilizzo indispensabile e prioritario della mascherina, l'igiene rigorosa delle mani, i protocolli igienico-respiratori.
Gli aeroporti fanno già la loro parte, assicurando il distanziamento fisico, ottimizzando i percorsi e l’utilizzo delle infrastrutture aeroportuali per evitare assembramenti, facendo indossare la mascherina, garantendo la fornitura di adeguati dispositivi di protezione individuale a tutto il personale aeroportuale,
l’incremento degli interventi di pulizia e igienizzazione nelle aree del terminal.