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Fusione: coronavirus rallenta anche progetto ITER

"Non mi aspetto ritardi al di sopra di qualche mese", dice Alessandro Bonito Oliva

Economia, Energia
Fusione: coronavirus rallenta anche progetto ITER
(Teleborsa) - Il coronavirus rallenta anche ITER (International Thermonuclear Experimental Reactor) , l'esperimento internazionale per dimostrare il potenziale dell'energia a fusione al quale partecipano UE, Cina, Giappone, Usa, Russia, India e Corea del Sud.

"Sicuramente il piano di costruzione di Iter subirà dei ritardi a causa del coronavirus", dice Alessandro Bonito Oliva, responsabile dei magneti per Fusion for Energy (F4E), l'organismo UE che gestisce il contributo dell'Europa a ITER.

"Ci sono componenti che arrivano da Cina e Corea. Tutte le nazioni a livello mondiale - osserva - sono state impattate dal coronavirus e tutti i componenti hanno avuto un ritardo, come anche le attività a Cadarache, in Francia. Si è cercato di far di tutto per minimizzarlo, ma un impatto ci sarà, anche se a livello attuale è difficile dire quanto. Quando si fa una cosa di questa complessità c'è sempre un elemento di incertezza. E' comunque importante procedere nell'assemblaggio. Certo, non mi aspetto ritardi al di sopra di qualche mese. E comunque in questa fase il livello di incertezza sulla tempistica dei componenti è molto più basso che nella fase iniziale"
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