(Teleborsa) - Come tutti ormai sostengono c'era un
mondo pre-Covid - che, tra l'altro, sembra lontano anni luce - e
uno nuovo che stiamo
costruendo insieme, anche e soprattutto facendo tesoro di quanto successo nei giorni
drammatici dell'emergenza. Adottato prima dell’esplosione della pandemia da un esiguo numero di persone, lo
smart working ha subito una vera e propria impennata in scia all'emergenza di Covid-19 e alla necessità di
distanziamento sociale per contenerne la
diffusione. Sperimentato nella fase più critica,
dunque,
lo smart working si appresta ad entrare a
pieno regime nel
mondo del lavoro - già profondamente cambiato dalla pandemia - nel quale era entrato
in punta di piedi. Fincantieri e i sindacati raggiungono un'intesa per lo smart working, che dà la possibilità a
1950 lavoratrici e lavoratori di sedi e cantieri di accedere al l
avoro agile anche dopo il periodo emergenziale Covid-19. Lo comunicano
Mauro Masci Fim nazionale,
Roberto D'Andrea Fiom nazionale,
Michele Paliani Uilm nazionale.
"Il ricorso al lavoro agile - affermano i Sindacalisti in una nota - può consentire una
maggiore conciliazione fra tempi di vita e tempi di lavoro e permette inoltre di ridurre l'impatto ambientale sui territori, rappresentando una buona pratica di responsabilità sociale. L'accordo prevede un i
ngente investimento aziendale per la dotazione informatica"."Dopo la fase emergenziale che ha visto un uso dello
smart working consentito senza regole e senza l'accordo individuale sulla base dei DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio, ndr) emanati dal Governo - aggiungono -, con questo accordo si raggiunge un i
mportante risultato rendendo strutturale questa modalità lavorativa e allargando sensibilmente la platea dei lavoratori coinvolti rispetto a quanto inizialmente illustrato e previsto dall'azienda in occasione degli incontri di gennaio pre Covid. Con l'intesa raggiunta si assicurano regole e diritti ai lavoratori in smart working".