(Teleborsa) - "Con un percorso graduale dobbiamo passare da politiche passive a misure attive". Questa la
nuova linea del Governo annunciata dal
ministro del Lavoro Nunzia Catalfo per evitare una pesante crisi occupazionale quando finirà il "divieto di licenziare" e quando terminerà la cassa integrazione Covid-19.
"Nella primissima fase dell'emergenza con gli ammortizzatori sociali e lo stop ai licenziamenti – ha affermato Catalfo in un'intervista ad Avvenire – abbiamo fatto sì che si tutelassero milioni di posti lavoro e le attività di migliaia di imprenditori, come hanno dimostrato studi nazionali e internazionali. Ora dobbiamo continuare ad accompagnare le imprese con l'utilizzo di ammortizzatori sociali, offrendo però alle realtà produttive anche la
possibilità di riportare il lavoratore in azienda con una decontribuzione al 100%". Nel
Dl Agosto – ha spiegato il ministro – "verrà potenziato il
Fondo nuove competenze, introdotto nel
Decreto Rilancio con l'articolo 88, con altri 500 milioni portando il totale a 730 milioni. Grazie a questo fondo le imprese potranno rimodulare l'orario di lavoro dei propri dipendenti destinando parte di esso alla loro formazione: questa parte dell'orario verrà retribuita dallo Stato". L'
esonero contributivo al 100% – ha aggiunto Catalfo – sarà "della
durata di 6 mesi per nuove assunzioni a tempo indeterminato. E insieme al ministro Franceschini stiamo studiando un ulteriore esonero contributivo di 3 mesi per le assunzioni dei lavoratori stagionali del turismo e degli stabilimenti termali".
Parlando del
Reddito di emergenza il ministro ha respinto le critiche affermando che nella maggioranza è allo studio l'ipotesi di "
allungare i tempi per effettuare la domanda oltre il 31 luglio per coloro che sono rimasti esclusi". La misura – ha sottolineato Catalfo – "ha funzionato e anche bene. Ci sono state
più di 200mila famiglie che hanno usufruito di questo fondo e altrettante richieste sono in fase di valutazione dell'Inps. Al 29 luglio sono
574.005 le domande pervenute. In totale, considerando che sono nuclei familiari, parliamo quindi di circa
un milione e 400mila persone interessate. Significa che l'emergenza, sottolineata anche dall
'Anci, aveva un fondamento".
Nel corso dell'intervista affrontato anche il
tema rider. "Il primo traguardo – ha spiegato Catalfo – lo abbiamo raggiunto con la norma contenuta nel
Dl Imprese. Ora l'obiettivo è quello di riuscire a tagliare quello del
contratto collettivo nazionale entro il 2020. Il primo confronto è stato positivo e ora ci rivedremo nella seconda settimana di settembre per un nuovo round. Finora comunque sono stati fatti passi avanti importanti sulle tutele, a partire dal
riconoscimento dell'assicurazione Inail, e anche a livello europeo siamo uno dei Paesi all'avanguardia su questo punto. Continueremo – ha concluso – a lavorare per regolamentare ulteriormente questa tipologia di lavoro di cui abbiamo toccato con mano l'importanza anche nei mesi duri del lockdown".