(Teleborsa) -
E' di nuovo la manche della BCE, ma l'Istituto di Francoforte
non annuncerà subito un ampliamento degli stimoli all'economia, aspetterà invece l'autunno per ritoccare all'insù il piano pandemico PEPP, che attualmente ha un valore di 1.350 miliardi di euro.
La riunione di oggi del Board di politica monetaria dovrebbe dunque chiudersi con un
nulla di fatto su tassi e QE, ma potrebbe esserci un leggero ritocco delle previsioni economiche. Poi si vedrà cosa dirà la presidente
Christine Lagarde, che potrebbe anticipare qualcosa sulle
strategie e sul
target di inflazione, argomento quest'ultimo piuttosto "caldo".
Secondo un recente sondaggio condotto da Bloomberg fra gli analisti, la BCE potrebbe annunciare un
aumento del PEPP di 350 milioni di euro a partire dal mese di
dicembre ed una
estensione della scadenza del piano di acquisti asset di sei mesi
a tutto il 2021.
Rispetto all'outlook potrebbe esserci un
leggero ritocco delle previsioni formulate nei mesi scorsi, per la perdita dell'effetto traino degli ordinativi post lockdown ed a causa del propagarsi dei contagi di Covid-19 in vari paesi europei. Un rallentamento che
si riflette anche sull'inflazione, che è tornata negativa, anche se il numero due della BCE de Guindos ha assicurato di recente che si tratta di un rallentamento "temporaneo" e vi sarà un rimbalzo nel 2021.
C'è poi la questione della
forza dell'euro, innescata dalla
"nuova strategia" della Fed, che ha reso flessibile il target di inflazione, assicurando un lungo periodo di politiche accomodanti. Un apprezzamento che non sembra preoccupare molto i banchieri europei, almeno la Schanbel che ha precisato: "Non mi preoccupo troppo degli sviluppi dei tassi di cambio. Se c'è una svalutazione del dollaro statunitense, ciò tende a stimolare il commercio mondiale e la crescita globale".
Gli analisti non ritengono che inflazione e cambio smuoveranno il Board"Ci aspettiamo che la BCE spieghi che le pressioni deflazionistiche sono transitorie in quanto dettate da fattori straordinari e che, tecnicamente, la deflazione è un periodo protratto di inflazione negativa", ha confermato
Annalisa Piazza, Fixed-Income Research Analyst di
MFS IM.
"Escludiamo la possibilità che Christine Lagarde si esprima con toni altrettanto netti sul versante monetario - ha aggiunto - tuttavia potrebbe segnalare che la volatilità dell'euro è in grado di incidere negativamente sulla politica di trasmissione della Banca Centrale".
Anche per
Andreas Billmeier, sovereign research analyst di
Western Asset (Franklin Templeton) "il livello del tasso di cambio non rappresenta, per il momento, una vera fonte di preoccupazioni" e considera i commenti fatti la scorsa settimana dal capo economista della BCE, Phil Lane, sul tasso di cambio come "una dichiarazione in retrospettiva" e "non uno sguardo su imminenti misure politiche".
Quanto alle azioni della BCE, l'analista ritiene che "non abbia necessità di adottare nuove politiche" e, se lo farà, sceglierà lo strumento del PEPP piuttosto che la leva dei tassi.
Ma c'è anche la fronda dei contrarian
Filippo Diodovich, senior strategist di
IG Italia, è di parere diverso e prospetta un'azione più imminente dell'Eurotower. "Il meeting della BCE doveva essere un non-evento con le principali scelte rimandate nella riunione di dicembre", ricorda l'esperto, prospettando che "Lagarde potrebbe intervenire prima del previsto", in quanto il cambio di strategia della Fed "ha messo pressioni sul Consiglio Direttivo".
"La BCE si trova davanti a scelte complesse perché attendere potrebbe avere un costo elevato. Riteniamo infatti che un Istituto poco aggressivo possa spingere il tasso di cambio tra euro e dollaro ben sopra il limite di 1,20", afferma Diodovich.
"Lo scenario più probabile - aggiunge - sarà quello di una BCE molto aggressiva nei toni (comunicato e conferenza stampa di Lagarde) ma che non prenderà decisioni". "Se la BCE dovesse invece essere poco aggressiva e prolungare un posizionamento di “wait and see” potremmo assistere a un forte apprezzamento del cambio euro-dollaro che nel breve potrebbe risalire a 1,19 ma entro fine settimana superare anche la quota di 1,20 sulle aspettative degli investitori di una FED ultra-accomodante e una BCE immobile".