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UE, Gentiloni: ripresa in corso, ma sta rallentando

"Servono misure di contenimento proporzionate", sottolinea l'Eurocommissario

Economia
UE, Gentiloni: ripresa in corso, ma sta rallentando
(Teleborsa) - "Vivremo mesi in cui avremo continuo braccio di ferro tra fiducia e incertezza perchè la ripresa è in corso, è cominciata da giugno, ma nelle ultime settimane, pur continuando, sta rallentando". Lo ha detto il Commissario UE all'Economia, Paolo Gentiloni, nel corso del suo intervento all'Assemblea di Assolombarda sottolineando di non aver ancora "previsioni ufficiali" ma "vediamo da diversi dati che nell'ultimo periodo lo sprint iniziale della ripresa ha in parte frenato".



"Per costruire la fiducia di fronte a una situazione che resta incerta - ha proseguito - servono ovviamente misure di contenimento che siano proporzionate, non siano misure che ci riportano indietro perchè sarebbe assolutamente un errore: devono essere proporzionate e coordinate meglio a livello europeo".

Quanto al contributo europeo del Recovery Fund l'Eurocommissario, che si dice comunque "fiducioso sui tempi" pur non negando la complessità dell'operazione, ribadisce che "arriverà e bisogna che lo prendiamo sul serio: non la possiamo interpretare e utilizzare come se fosse un aiuto alle nostre cose ordinarie, una specie di finanziaria rafforzata per 2-3 anni, in cui finanziamo le solite cose".

"Queste risorse sono straordinarie - ha spiegato - perchè devono essere utilizzate in modo lungimirante, per affrontare i problemi che negli ultimi 20 anni non siamo stati capaci di affrontare, come la transizione ambientale, digitale e le strozzature che hanno rallentato la crescita italiana. Questi soldi servono per quello scopo, non per ingrandire i volumi disponibili di spesa per le nostre tradizionali Leggi di bilancio".


Riconoscendo il ruolo strategico del mondo dell'impresa, Gentiloni conclude con un plauso all'Italia. "Siamo stati il Paese colpito prima e più gravemente, Non sottovaluto recriminazioni, errori, ritardi, tutto legittimo - ha spiegato - ma vista da fuori, da Bruxelles, noi abbiamo potuto essere orgogliosi di essere italiani, perchè il modo in cui abbiamo reagito nei primi mesi, con un livello di coesione e di disciplina, insospettabile per i luoghi comuni sull'Italia, è stato motivo di orgoglio".
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