(Teleborsa) - Nell'anno dell'emergenza sanitaria Covid-19 si trasforma il
mercato immobiliare. Sotto l'effetto della pandemia cambiano gli interessi abitativi degli italiani, non solo dal punto di vista della scelta della tipologia di immobile, ma anche in termini di geolocalizzazione. È quanto emerge dal
Rapporto pubblicato dall'Ufficio Studi di idealista sulla domanda abitativa in Italia da gennaio a oggi.Se la domanda è rimasta vivace soprattutto nel segmento vendita, complice lo smart working – si legge nel Rapporto – le richieste da parte degli utenti si sono particolarmente orientate nelle province del Sud, ribaltando la situazione per quanto riguarda la classifica di interesse da parte degli italiani.
Per quanto riguarda la
domanda di immobili in vendita solo 3 provincie –
Trapani (-1%), Milano (-4%) e Crotone (-18%) – vedono una contrazione. Il resto delle macroaree analizzate dallo studio mostra un incremento rispetto a gennaio scorso, con le
provincie del Sud che occupano 8 dei primi 10 posti della graduatoria. Nel dettaglio quella di
Barletta-Andra-Trani, con il
60% di richieste in più rispetto inizio anno, è l'area che registra il maggiore incremento seguita da
Rieti (56%), e
Agrigento (55%) terza nella classifica degli incrementi. A pari merito
Reggio Calabria ed
Enna con un rimbalzo del
50%, a seguire
Nuoro (45%), Catanzaro (43%), Ascoli Piceno (41%), e Catania (40%). Chiudono la classifica delle prime 10
Matera, Potenza e Fermo che vedono aumentare la domanda del
36%.
Sul fronte delle
richieste di case in affitto il Rapporto evidenzia un'
oscillazione tra 65 province in trend positivo contro 41 in calo da inizio anno. Più della metà degli incrementi riguardano le provincie del centro-sud (35).
Brindisi (60%) registra il miglior trend di crescita della domanda per affitto. Al secondo e terzo posto si piazzano
Crotone e
Vibo Valentia, rispettivamente con il 58% e il 56% di incremento. Alle loro spalle troviamo
Catanzaro (52%),
Nuoro (50%),
Isernia (49%), Teramo (48%) e
Agrigento (39%). Le uniche due province del nord Italia a rientrare nella top ten sono
Savona e
Torino con il 30% di richieste di affitto in più rispetto a gennaio 2020. Tra le provincie le cui richieste di immobili in affitto sono in maggiore diminuzione lo studio segnala
Pesaro Urbino (-40%), Pordenone (-41%) e Benevento (-44%). Tra i mercati principali
Milano segna un pesante
-32%,
Bologna e
Brescia -24% e
Padova meno 12%.
Dal punto di vista dei
trend registrati nelle principali città italiane lo studio di idealista evidenzia, dopo il lockdown, una ripresa sostenuta della domanda d'acquisto in tutti i principali centri italiani. Le città in cui le richieste sono aumentate maggiormente sono
Verona (59%), Catania (50%) e Genova (32%). Anche
Roma (25%) segna un deciso incremento dopo i primi nove mesi del 2020, Milano (-10%) invece rallenta. Più contrastato l'andamento degli affitti a livello di città metropolitane, sul quale – spiega il Rapporto – ha influito il ricorso massiccio allo smart working talora divenuto South Working come mostrano i cali di
Milano (-31%) e
Bologna (-29%), cui fanno da contraltare i consistenti incrementi di
Catania (59%) e
Napoli (32%).