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Ecomondo 2020, imprese e sostenibilità: a che punto siamo?

Economia
Ecomondo 2020, imprese e sostenibilità: a che punto siamo?
(Teleborsa) - Nonostante la pandemia e le preoccupazioni crescenti legate alla seconda ondata, non è venuta meno l’attenzione dei cittadini nei confronti della sostenibilità. Anzi, pur di fronte a una situazione di peggioramento del clima sociale, i cittadini dimostrano una costante e crescente attenzione al livello di conoscenza e sensibilità nei confronti dell’ambiente. Lo ha ricordato questa mattina Nando Pagnoncelli, Presidente di Ipsos Italia, nel corso dell’incontro su "Imprese e finanza per lo sviluppo sostenibile" promosso a Ecomondo Digital Edition di Italian Exhibition Group da ASviS e Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo.

È una crescita costante spinta da tre driver: il tema etico, legato al rispetto dell’ambiente e delle persone, la paura dei cambiamenti climatici ma, soprattutto – sottolinea Pagnoncelli – la qualità dei prodotti. In parole povere i consumatori oggi più che in passato ritengono che un prodotto "sostenibile" è di qualità superiore rispetto agli altri.

E le aziende? Una ricerca di Ipsos condotta tra 200 top manager di grandi aziende conferma che la sostenibilità è in cima alle priorità, anche se c’è ancora strada da fare per le tante PMI. Un dato è certo, in particolare riguardo agli investimenti in ESG (Environmental-Social-Governance): oggi i consumatori chiedono maggiore chiarezza e soprattutto coerenza tra le azioni proclamate e quelle realmente messe in atto. Una sfida fondamentale per la finanza sostenibile e per le imprese che già da tempo hanno intrapreso questa strada. Come ha ricordato lo stesso Enrico Giovannini, Portavoce dell’ASviS, l’Istat, già nel 2019 aveva fornito un quadro chiaro dei vantaggi competitivi per le aziende che avevano scelto il modello di business della sostenibilità.

Un appuntamento ricco quello con Ecomondo, quest'anno, in una nuova veste, su piattaforma digitale (come Key Energy, dedicato alle energie rinnovabili, che si terranno fino a domenica 15 novembre). Dall’IOT (Internet of Things) a servizi in cloud unificati in un sistema europeo unico, dal telecontrollo alla logistica in real time. La digitalizzazione del sistema idrico urbano e industriale è una leva fondamentale di una transizione ormai imprescindibile verso una società idrica smart e circolare. Dal 2011 la Commissione Europea promuove questa transizione con azioni specifiche cui il Green Deal imprime un’accelerata decisiva. Investire sulla sicurezza, la resilienza e la sostenibilità delle infrastrutture idriche urbane e industriali, infatti, è una priorità da cui dipende la nostra salute e quella dell’ambiente.

Se ne parla oggi su iniziativa del Comitato Tecnico Scientifico di Ecomondo e di IRSA-CNR, Università Politecnica delle Marche, Università di Brescia, Water Europe, H2020 ULTIMATE Consortium, H2020 DWC Consortium e UTILITALIA. Il digitale si inserisce lungo tutto il ciclo dell’acqua per mantenere alti standard di qualità, monitorare i patogeni e gli inquinanti emergenti, estendere la disinfezione degli scarichi, ma anche per migliorare l’accessibilità e il livello di servizio per il consumatore finale. Con un contributo rilevante dalla Space Economy che mette a disposizione tecnologie e sensoristica che trovano già applicazione tra i gestori italiani.
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