(Teleborsa) - Stiamo vivendo una tempesta che ha fortemente colpito l'industria oil&gas, il prezzo del petrolio è sceso significativamente ed occorre
mantenere una grande flessibilità per affrontare le sfide che si pongono all'industria petrolifera. Lo ha detto i
l Ceo di Eni, Claudio Descalzi, partecipando alla conferenza internazionale
ADIPEC Virtual 2020 sul tema "How is the energy industry responding to the global economic downturn triggered by COVID-19?".
"Abbiamo risposto a questo cambiamento garantendo
sicurezza, continuando la nostra
operatività e sviluppando il business", ha spiegato il manager, affermando che è molto importante rispondere a questa sfida con una
posizione finanziaria solida, con un rafforzamento delle
competenze, con un impegno su
tecnologie e digitalizzazione.
Descalzi ha parlato di una "
forte risposta in termini di efficienza energetica" e dello "sviluppo delle
energie rinnovabili", spiegando "abbiamo investito più di 4 miliardi in ricerca, abbiamo creato nuovi strumenti, stiamo trasformando le nostre raffinerie in bioraffinerie, lavoriamo sull'economia circolare, stiamo attuando la transizione verso le rinnovabili". "Siamo convinti che la crescita della domanda di energia vada in quella direzione - ha aggiunto - e riteniamo di poter lavorare con i governi per portare avanti la decarbonizzazione per poter offrire ai nostri clienti prodotti senza emissione di CO2. "Questo è il nostro più grande focus", ha affermato Descalzi.
Ad una domanda sull'andamento direzione del
prezzo del petrolio, Descalzi ha risposto che
non si attende un immediato recupero e che vede un prezzo sostanzialmente stabili sui 40-45 dollari in un arco temporale copre
almeno un anno. Una vplta che l'emergenza Covid sarà passata - ha agigunto - si potrà vedere un recupero della domanda petrolifera.
Parlando degli
investimenti, il Ceo dell'Eni ha spiegato che l'azienda ha mantenuto una
strategia flessibile, riorientando gli investimenti verso i prodotti e le aree a più alto potenziale, ad esempio l'offshore e le risorse naturali, riducendo il time-to-market a circa un anno o 1 anno e mezzo. Fra le aree in cui Eni ha investito maggiormente il Nord Africa ed il Medioriente, cui si aggiungono l'Angola ed il Messico.
Parlando della transizione energetica, Descalzi ha affermato che il processo di
cambiamento è iniziato circa sei anni fa. "Oggi lavoriamo su una nuova Eni, stiamo introducendo la nostra
impronta carbonica e ci troviamo al centro di una grande trasformazione", ha spiegato il numero uno dell'Eni, ricordando "abbiamo presentato a febbraio la nostra
strategia di lungo periodo che punta sulla decarbonizzazione". Il manager ha spiegato che c'è una grande divisione risorse naturali all'interno dell'Eni, che sta investendo su tecnologie, in gran parte proprietarie, e risorse umane, e punta ad offrire a 20 milioni di clienti prodotti completamente decarbonizzati.