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Osservatorio Fintech & Insurtech: "Covid accelera digitalizzazione di banche e assicurazioni"

In lockdown il 51% dei clienti ha interagito con la banca, il 39% con l’assicurazione. Nasce un nuovo ecosistema dalla collaborazione con le startup

Economia, PMI
Osservatorio Fintech & Insurtech: "Covid accelera digitalizzazione di banche e assicurazioni"
(Teleborsa) - Con l'emergenza Covid-19 accelera la digitalizzazione del settore finanziario e assicurativo e cambiano esigenze e abitudini di clienti e Pmi nell'interazione con le banche e le assicurazioni. Un nuovo scenario che spinge gli operatori tradizionali ad aprirsi a collaborazioni con un ecosistema di startup e attori non finanziari mentre nascono nuove opportunita` di business per le nuove imprese innovative Fintech e Insurtech. Durante il lockdown il 51% dei clienti italiani ha avuto necessita` di interagire con la sua banca e il 73% di questi si dice soddisfatto del servizio ricevuto grazie a strumenti digitali, in particolare della possibilita` di eseguire facilmente bonifici e pagamenti online, di interagire con il personale e di firmare documenti in digitale. Il 39% dei clienti ha interagito con la compagnia assicurativa e di questi il 77% si dice soddisfatto, soprattutto per la facilita` di interazione con l’agente e la semplicita` del rinnovo della polizza, anche se il 23% degli insoddisfatti si lamenta per le difficolta` di comunicazione. Questi i risultati della ricerca dell'Osservatorio Fintech & Insurtech della School of Management del Politecnico di Milano presentata oggi al convegno online "Fintech & Insurtech: la spinta Covid verso un nuovo ecosistema".

"Il Covid – spiega Marco Giorgino, direttore scientifico dell'Osservatorio Fintech & Insurtech – ha impresso una decisa accelerazione alla digitalizzazione del settore finanziario e assicurativo italiano, sia dal punto di vista della domanda che dell'offerta di servizi: se il Fintech e` sempre stato considerato un'opportunita`, ora e` diventato anche una grande necessita` che non potra` che rendere piu` efficiente il sistema. Ma al di la` dell’emergenza, in Italia si evidenzia un ecosistema che si muove con decisione, tra accordi e collaborazioni, per garantire al cliente un'esperienza d'uso di qualita` ai consumatori, sempre piu` esigenti su velocita` di risposta, facilita` di interazione, servizi integrati e personalizzati. Per banche e assicurazioni, startup e nuovi attori innovativi non rappresentano solo competitor, ma soggetti con cui creare importanti sinergie".

Nel mese di aprile, – rileva l'indagine – i clienti online delle banche sono aumentati in media del 17% rispetto allo stesso periodo 2019, le transazioni digitali sono cresciute del 32% e i nuovi clienti acquisiti digitalmente sono saliti del 75%. Nell'emergenza e` cresciuto l'uso di servizi Fintech e Insurtech, in particolare quelli di identita` digitale (utilizzata dal 48% dei consumatori), di telemedicina inclusi nella polizza (6%) e di Robo Advisoring (6%), anche se per alcuni l'effetto potrebbe essere di breve periodo, legato alle necessita` contingenti. I consumatori italiani confermano la fiducia nelle istituzioni tradizionali: tra i consumatori che si rivolgerebbero ad almeno un attore per i vari servizi, il 72% affiderebbe la gestione dei risparmi e il 65% la richiesta di un finanziamento alla propria banca, l'83% assicurerebbe la salute con una compagnia assicurativa. Ma sono sempre piu` propensi a sperimentare anche attori meno tradizionali: per piccoli finanziamenti, il 53% si affiderebbe anche ad attori innovativi, fra cui produttori di smartphone come Apple e Samsung (21%), startup (19%), siti eCommerce come Amazon (19%) e aziende internet come Google e Facebook (17%).

E attorno alle societa` finanziarie – si legge nel rapporto – emerge un ecosistema pronto a intercettare le richieste di user experience di qualita`, velocita` di risposta, trasparenza e sostenibilita`. Sono oltre 300 le startup Fintech e Insurtech italiane nel 2020, capaci di dimostrare una notevole capacita` di adattamento alla crisi: il 54% non ha subito un impatto negativo dopo il primo lockdown e il 19% nell'emergenza ha colto nuove opportunita` di business. Anche guardando alle startup a livello globale, si aprono nuove opportunita` di collaborazione: oltre meta` delle 2.541 startup Fintech & Insurtech censite a livello mondiale collabora con imprese non finanziarie (54%), il 32% con realta` del settore finanziario, il 30% con altre startup.

Emerge l'interesse nel disporre nell'app della propria banca di altre informazioni oltre a saldi, movimenti e operativita` del conto corrente: il 47% dei consumatori vorrebbe poter visualizzare e pagare le bollette, il 38% servizi per l'identita` digitale, il 36% servizi per la telefonia mobile, il 34% servizi per la mobilita`, un altro 34% carte fedelta`. Gli under 35 in particolare richiedono servizi per gestire e accrescere le proprie risorse, come budgeting (31%, contro il 19% tra gli over 55) e opzioni di investimento personalizzate (30%, contro 21% tra gli over 55).

Sul fronte delle Piccole e medie imprese la pandemia ha influenzato significativamente le attese, i bisogni e le attivita` delle Pmi che si rivolgono a banche e assicurazioni. Il lockdown ha spinto il 51% di queste a ridurre gli incontri di persona con il consulente bancario e il 45% a diminuire l'accesso alle filiali. Il 13% ha compensato la minore interazione fisica dialogando con i consulenti in videoconferenza, il 20% ha aumentato il ricorso all’home banking, il 7% ha sostituito l'anticipo fatture tradizionale con soluzioni online e il 5% ha sottoscritto prestiti in rete. Solo una minoranza delle Pmi e` insoddisfatta dei servizi digitali della propria banca (3%), una su tre li ha apprezzati (34%) e il 63% neutrale. Non sono pero` mancati i problemi: il 19% delle Pmi ha segnalato l'indisponibilita` di alcune soluzioni digitali necessarie, il 17% problemi con le soluzioni digitali offerte. L'impatto – sottolinea la ricerca – e` evidente anche sul mondo assicurativo. Il 32% delle Pmi ha diminuito le interazioni di persona con il proprio agente e il 39% ha ridotto la frequenza con cui si recava nella filiale. In particolare, il 9% delle Pmi ha sostituito l'incontro di persona con videoconferenze e il 10% e` passato a soluzioni online. Anche la modalita` di gestione delle polizze ha subito importanti cambiamenti: il 24% delle Pmi ha aumentato la sottoscrizione tramite internet, il 29% la gestione online.
Anche fra le Pmi, banche e assicurazioni sono ancora gli attori piu` fidati, ma avanza la tendenza a valutare anche altri operatori non tradizionali. Il 33% delle Pmi ha una propensione medio-alta a chiedere un prestito a breve termine o un finanziamento del capitale circolante a un attore innovativo, come supermercati (23%) e utility (16%). Il 29% si affiderebbe ad un soggetto tradizionale non finanziario come la propria associazione di categoria. Per i servizi assicurativi, il 69% delle Pmi si affida a compagnie assicurative, il 50% alle banche, il 31% valuterebbe anche un attore innovativo come un'azienda internet (19%), utility (18%), comparatori online (24%).

Per quanto riguarda il settore delle startup sono 2.541 le startup Fintech & Insurtech a livello internazionale censite dall'Osservatorio nel 2020, per un totale di 55,3 miliardi di dollari di fondi raccolti, in media 22 milioni di dollari a startup. Il 45% ha sede nel continente americano, con gli Usa primo paese per numero di nuove imprese innovative (39%) e investimenti (21,4 miliardi); il 30% in Europa, in particolare Regno Unito con 296 startup e 5,3 miliardi; il 22% in Asia con il 31% dei finanziamenti, soprattutto grazie alla Cina, che ospita 175 startup per 8,5 miliardi di dollari. Il 60% delle startup opera nei servizi bancari, il 35% negli investimenti e il 15% nelle assicurazioni. Le Insurtech sono piu` finanziate, con una media di 28 milioni di euro raccolti. Numerose le startup che offrono tecnologie accanto ad un servizio bancario o assicurativo, il 54%, e le RegTech, startup attente al mondo della regolamentazione (17%). Quasi due terzi si rivolgono ai consumatori retail (63%), il 39% al settore finanziario, il 50% a imprese di altri settori e il 12% alla Pubblica amministrazione. Le tecnologie piu` utilizzate dalle startup sono l'intelligenza artificiale (37%), le Api (36%) e la Blockchain (24%). Oltre meta` delle startup mondiali collabora con imprese non finanziarie (54%), il 32% con realta` del settore finanziario, il 30% con altre startup. Le nuove imprese innovative necessitano di supporto: centri universitari, acceleratori e incubatori hanno affiancato il 36% delle startup e l’8% ha interagito con le autorita` regolatrici, partecipando a programmi Sandbox (la sperimentazione di un'attivita` disciplinata dalla normativa del settore bancario, finanziario, assicurativo).

"L'ecosistema delle startup Fintech & Insurtech e` florido e capace di offrire servizi innovativi a tutto il sistema economico, finalmente anche in Italia e con Milano capofila – afferma Filippo Renga, direttore dell’Osservatorio Fintech & Insurtech –. Il numero delle startup e` cresciuto ancora, nonostante la pandemia, con peculiarita` e dinamiche diverse tra i continenti. Cresce in particolare l'Europa del Fintech. +158% di finanziamenti nell'ultimo biennio, con oltre 768 startup finanziate sopra 1 milione di euro. Un settore dinamico, come dimostra l'evoluzione dei modelli di business delle startup, che si aprono sempre piu` a forme di collaborazione e partnership stabili con incumbent finanziari, aziende industriali e altre startup. In questo senso sono significative le partnership sulla strada dell'Open Finance che abbiamo visto nel 2020 nell'ecosistema italiano. E ne vedremo molte altre nel 2021".


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