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Scuola, riapertura superiori slitta in 14 Regioni. M5s: "Traditi dal Pd"

In Calabria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche e Sicilia gli studenti della secondaria di secondo grado torneranno in classe il primo febbraio

Economia, Scuola
Scuola, riapertura superiori slitta in 14 Regioni. M5s: "Traditi dal Pd"
(Teleborsa) - Sulla scuola l'Italia si divide. Sono 14 le Regioni che hanno deciso di rinviare ulteriormente il ritorno sui banchi dei ragazzi delle superiori. Oggi Emilia Romagna, Lazio, Umbria e Sicilia si sono unite al fronte di quelle che posticiperanno l'apertura delle superiori prevista per lunedì 11. Ieri aveva deciso in tal senso anche la Lombardia. Decisioni che vanno a infrangere il patto raggiunto in seno alla maggioranza nel Consiglio dei ministri di lunedì scorso. "Ci sentiamo traditi: pensavamo che quella sulla scuola fosse una battaglia condivisa con il Pd ma evidentemente non è così" afferma Bianca Granato, capogruppo M5S in Commissione Istruzione al Senato.

In alcuni casi i governatori hanno deciso di lasciare a casa per le prossime settimane anche gli alunni delle medie e delle elementari. In altre, come Calabria, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Marche e Sicilia, i ragazzi delle superiori torneranno in aula il primo febbraio.

Nel dettaglio nel Lazio, come in Molise e Piemonte, gli studenti delle superiori del Lazio rimarranno in dad fino al 17 gennaio. In Emilia Romagna e Lombardia si tornerà in classe il 25 mentre in Sicilia il governatore Musumeci ha deciso per la sospensione delle attività didattiche in presenza fino al 16 gennaio per le scuole elementari e medie inferiori e fino al 30 gennaio per gli istituti superiori. In Umbria la Regione ha deciso didattica "esclusivamente a distanza" fino al 23 gennaio nelle scuole superiori.

"Così è il caos: chiediamo che il governo, a fronte del fallimento delle misure che andavano adottate, si assuma la responsabilità del rinvio dell'apertura delle attività didattiche in presenza. Non si deleghi più nulla alle Regioni", chiede la Flc Cgil, che si dice pronta alla mobilitazione.

"La scuola – afferma il coordinatore del Comitato Tecnico Scientifico Agostino Miozzo – non è esente da rischi ma si può convivere con il rischio. Dobbiamo valutare area per area se le condizioni esterne alla scuola sono state soddisfatte. Se non si entra nella logica del rischio accettabile la scuola resterà chiusa con la didattica a distanza fino a settembre - ottobre, quando l'immunità di gregge sarà raggiunta".

"Il governo – spiega il ministro per gli Affari Regionali Francesco Boccia – lavora per fare tornare i ragazzi in classe nel più breve tempo possibile. Il 7 sono tornati in aula i bambini delle elementari e medie, dobbiamo fare di tutto per far tornare nella normalità le superiori".
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