(Teleborsa) - La
banca centrale giapponese mantiene un outlook cauto e conferma una
politica monetaria fortemente accomodante, ritenendo che
l'inflazione non riuscirà a centrare il target di medio-lungo periodo del 2% negli anni a venire, a causa della crisi generata dalla pandemia di Covid-19 che assorbe gran parte della spinta derivante dalla ripresa della domanda globale.
La Bank of Japan ha dunque confermato i principali strumenti di politica monetaria: i
tassi d'interesse al minimo storico di
-0,10%, un
target di rendimento dei bond decennali
pari a zero ed un tetto di
acquisti di EFT pari a
12mila miliardi di yen.
Il comitato di politica monetaria ha confermato la disponibilità a mantenere la
politica monetaria espansiva il più a lungo possibile, persistendo una
"elevata incertezza" sulle prospettive economiche a causa della pandemia. La scorsa settimana, infatti, è stato dichiarato un nuovo stato d'emergenza a Tokyo, Osaka e altre due prefetture a causa della risalita dei contagi.
"Assumeremo ulteriori misure di allentamento monetario senza esitazione, se necessario, con uno sguardo attento all'impatto della pandemia", ha anche assicurato lo statement della BoJ.
La banca del Giappone ha comunque
rivisto leggermente al rialzo le stime di crescita, grazie al contributo all'export offerto dalla ripresa della domanda cinese e statunitense, mentre ha
peggiorato le stime di inflazione, indicando che non riuscirà ad avvicinare il target entro il mandato del governatore Kuroda, che scade a inizio 2023. La stima d'inflazione 2021 è stata rivista al ribasso a +0,1% da +0,5%, quella del 2022 a +0,8% e quella del 2023 a +1% (in precedenza puntava al 2%).