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Cina, maxi porto chiude terminal per Covid: timori di ripercussioni globali

Economia, Trasporti
Cina, maxi porto chiude terminal per Covid: timori di ripercussioni globali
(Teleborsa) - Il più grande porto marittimo del mondo per tonnellaggio merci (e il terzo in termini di traffico di container) ha chiuso uno dei suoi principali terminal a seguito di un caso confermato di Covid-19. Mercoledì, un impiegato di 34 anni presso il terminal di Meishan del porto cinese di Ningbo-Zhoushan è risultato positivo asintomatico al coronavirus nonostante fosse avesse completato il ciclo di vaccinazione con il vaccino Sinovac, secondo la ricostruzione del South China Morning Post.

Le autorità portuali hanno subito bloccato tutte le operazioni nel terminal a tempo indeterminato, reindirizzando parte delle operazioni in altri terminal. Il tempo medio di attesa per le navi nel porto di Ningbo è già salito a 1-3 giorni, secondo Akhil Nair, vicepresidente della gestione dei vettori globali di Seko Logistics. "Reindirizzeranno il maggior numero possibile di servizi ad altri terminali di Ningbo, ma c'è ancora l'aspettativa che inizi a formarsi una certa congestione - ha affermato Nair - Il tempo medio di attesa dovrebbe aumentare come successo a Yantian, che era di sette-nove giorni".

Intanto, grosse compagnie di navigazione hanno cominciato a diramare i primi avvisi ai clienti riguardo possibili disagi. CMA CGM ha pubblicato una nota giovedì in cui afferma che alcune navi saranno reindirizzate a Shanghai o salteranno gli scali a Ningbo. Hapag-Lloyd prevede che la sospensione causerà ritardi in alcune partenze programmate.

"Ciò potrebbe portare a un impatto simile a Yantian, dove il porto è stato parzialmente chiuso per quasi un mese. Ne deriverebbero problemi significativi sia per le esportazioni che per il movimento di container vuoti nella regione", è stato il commento di Lars Jensen, esperto di trasporto marittimo e CEO della Vespucci Maritime. "È troppo presto per dire cosa questo significhi per le catene di approvvigionamento globali, ma con ogni giorno di chiusura in più c'è il rischio che gli effetti si facciano sentire presto in tutto il mondo", ha detto Otto Schacht, executive vice president di Sea Logistics.
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