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USA, Yellen in pressing sul Congresso per alzare il tetto del debito

Secondo il segretario al Tesoro, si rischiano danni irreparabili all'economia degli Stati Uniti e ai mercati finanziari

Economia, Politica
USA, Yellen in pressing sul Congresso per alzare il tetto del debito
(Teleborsa) - Il segretario al Tesoro USA, Janet Yellen torna a scrivere al Congresso per sollecitare i legislatori a raggiungere velocemente un accordo per aumentare o estendere il tetto del debito pubblico del Paese. Ricordando che Congresso ha già affrontato la stessa questione in passato con un ampio sostegno bipartisan, l'economista ha affermato che serve intervenire "il prima possibile".

"Dopo che il 1° agosto è stato ripristinato il limite del debito, il Tesoro ha iniziato a utilizzare alcune misure straordinarie per continuare a finanziare il governo su base temporanea", ha spiegato Yellen. Queste misure includono la sospensione di alcuni investimenti in fondi pensione, per l'invalidità e le prestazioni sanitarie di alcune categorie di dipendenti pubblici.



"Una volta esaurite tutte le misure disponibili e la liquidità disponibile, gli Stati Uniti d'America non sarebbero in grado di adempiere ai propri obblighi per la prima volta nella nostra storia", ha messo in guardia l'ex presidente della Federal Reserve. Il Dipartimento del Tesoro ha detto di non essere in grado di fornire una stima specifica della durata delle misure straordinarie, aggiungendo però che l'esito più probabile è che le misure di cassa e straordinarie si esauriranno durante il mese di ottobre.

"Abbiamo appreso dalle impasse passate del limite di debito che aspettare fino all'ultimo minuto per sospendere o aumentare il limite del debito può causare gravi danni alla fiducia delle imprese e dei consumatori, aumentare i costi di finanziamento a breve termine per i contribuenti e avere un impatto negativo sul rating del credito degli Stati Uniti", si legge inoltre nella lettera indirizzata alla presidente della Camera Nancy Pelosi.

Come già sottolineato nelle lettere inviate il 23 luglio e il 9 agosto, viene ribadito che "un ritardo che mette in discussione la capacità del governo federale di adempiere a tutti i suoi obblighi causerebbe probabilmente danni irreparabili all'economia degli Stati Uniti e ai mercati finanziari globali".
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