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Risparmi boom, 2000 miliardi di depositi bancari: volano per la ripresa?

Appuntamento con il meeting annuale AIDC dal quale emergeranno proposte per contribuire concretamente alla crescita del Paese dopo lo "shock" pandemico, trasformando le sfide presenti in opportunità future

Economia
Risparmi boom, 2000 miliardi di depositi bancari: volano per la ripresa?
(Teleborsa) - Domani, giovedì 21 ottobre, appuntamento a Roma con il meeting annuale AIDC a partire dalle ore 9.00 fino alle 14.00, in diretta streaming. Sul tavolo ci saranno i numeri relativi ai risparmi "fermi" nei conti bancari ma anche alcune proposte concrete per contribuire alla ripartenza e alla crescita del Paese.

Da Riccardo Barbieri Hermitte (Capo Economista del Tesoro) a Carmine Di Noia (Commissario Consob); da Fabio Melilli (Presidente Commissione Bilancio Camera dei Deputati) a Daniele Pesco (Presidente Commissione Bilancio Senato) e Ylenia Lucaselli (Commissione Bilancio Camera dei Deputati), fino a Giorgio Di Giorgio (LUISS), tanti i protagonisti del Meeting nazionale dell’Associazione Italiana dei Dottori Commercialisti (AIDC). Tanti i numeri, le ricerche in campo, le misure al vaglio della politica, proposte e scenari nell’ambito di questa iniziativa che vedrà sul tavolo il contributo dei commercialisti AIDC.

PNRR a parte - riconosciuto trasversalmente come un'occasione unica ed irripetibile, bisogna fare i conti con il fatto che l'economia italiana presenta criticità serie antecedenti al coronavirus. Tra le più gravi, senza dubbio, l'insufficiente crescita della produttività, che implica stagnazione dei salari e bassa crescita del PIL. La causa di questo va ricercata nelle ridotte dimensioni medie delle imprese in Italia, che dovrebbero espandersi. E qui si incontra un altro carattere nazionale, di per sé positivo: la nostra nota propensione al risparmio. Positivo perché il risparmio è investimento, e dall'investimento viene la crescita di lungo periodo.


Ma come si investe in Italia?

“La questione dei capitali fermi – spiega il Presidente AIDC Andrea Ferrari – è un problema per il settore bancario, che rischia di dover versare alla BCE un conto salato per le riserve liquide in eccesso, e dei risparmiatori, che rischiano di vedere erosi i risparmi monetari per effetto dell’inflazione oramai avviata. Ma è anche un’occasione persa per l’economia reale, dato che questo risparmio ad oggi inutilizzato potrebbe finanziare progetti di capitalizzazione, sviluppo e crescita delle nostre PMI”.

Siamo in presenza, infatti, di un notevole 'tesoretto'. Ma dopo anni, 'chiamata' dalla ripresa post pandemia, sta tornando l'inflazione a minacciarlo. Le due tematiche possono convergere. È necessario creare un rapporto virtuoso e produttivo tra PMI e piccoli investitori, e le agevolazioni ideate durante la pandemia a favore delle imprese dovrebbero lasciare spazio a misure strutturali.

"Serve incentivare e permettere ai risparmiatori di finanziare le imprese, assicurando loro al contempo un'adeguata rete di protezioni e competenze per compiere scelte corrette sul mercato dei capitali" aggiunge Ferrari. Esistono però tuttora dei "vincoli finanziari" per imprese e singoli imprenditori, che occorre superare, nell'ottica di incrementare la capitalizzazione delle PMI, oggi inferiore a quella media europea, e allungare la scadenza del loro indebitamento medio".
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