(Teleborsa) - La
domanda di credito in Italia ha registrato una ripresa diffusa nel primo semestre del 2025, interessando tutte le macroaree del Paese. Secondo l’indagine
Regional Bank Lending Survey (RBLS) della
Banca d’Italia, condotta a settembre su un campione di 235 istituti, le richieste di finanziamento sono tornate a crescere dopo la contrazione registrata nella seconda metà dell'anno precedente.
Le
aziende hanno mostrato un maggiore dinamismo, trainato principalmente dalla necessità di finanziare gli
investimenti. La crescita della domanda ha riguardato i
settori della manifattura e dei servizi sull'intero territorio nazionale, mentre l'edilizia ha segnato incrementi specifici nel
Nord Ovest e nel
Mezzogiorno. Sul fronte dell'
offerta, le banche hanno mantenuto politiche complessivamente invariate, pur applicando una maggiore selettività nel settore delle costruzioni e un innalzamento dei requisiti di merito creditizio per i profili giudicati più rischiosi. L'atteggiamento di cautela degli intermediari è dettato da una persistente percezione di rischiosità generale.
Sul versante delle
famiglie, l’indagine rileva un aumento generalizzato delle
richieste di mutui per l'acquisto di abitazioni e di
prestiti per il consumo. Tuttavia, l'accesso al credito si è scontrato con criteri di offerta più rigidi. In particolare, per i mutui, gli istituti hanno applicato condizioni meno favorevoli in termini di percentuale di valore finanziata (loan-to-value) e rapporto rata-reddito. Le restrizioni sull’offerta di credito al consumo sono risultate più marcate nelle regioni del Mezzogiorno.
L'analisi della
raccolta evidenzia una trasformazione nelle scelte dei risparmiatori: la domanda di depositi bancari è rimasta stabile o in calo (soprattutto al Sud), mentre sono aumentate le richieste per prodotti di risparmio gestito (OICR), obbligazioni bancarie e titoli di Stato. Nel Nord Ovest e al Centro si segnala anche un ritorno d'interesse per i titoli azionari. Prosegue inoltre la trasmissione della politica monetaria: le banche hanno ridotto la remunerazione offerta su depositi e obbligazioni proprie, seguendo la discesa dei tassi ufficiali.
Per il
secondo semestre del 2025, gli intermediari prevedono una prosecuzione della crescita della domanda di credito, sebbene con un'intensità più moderata rispetto ai primi sei mesi dell'anno. Le politiche di offerta dovrebbero mantenersi su una linea di sostanziale stabilità.