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COP26, Obama: sul clima lontani da dove dovremmo essere

Per 'ex presidente Usa tutti hanno un ruolo da giocare, ma i grandi Paesi ricchi hanno onere in più.

Clima, Economia
COP26, Obama: sul clima lontani da dove dovremmo essere
(Teleborsa) - Oggi alla COP26 è il turno di Barack Obama. L'ex presidente degli Stati Uniti si trova a Glasgow per tenere una tavola rotonda con una decina di giovani attivisti ambientali di tutto il mondo per discutere di come le giovani generazioni possono far sentire le loro voci e spingere all'azione. "Negli Stati Uniti, alcuni dei nostri progressi sulla lotta al cambiamento climatico si sono fermati quando il mio successore ha deciso di ritirarsi unilateralmente dall'Accordo di Parigi nel suo primo anno di mandato. Non sono stato molto contento di questo", ha ricordato l'ex presidente nel suo intervento. "Non siamo neanche lontanamente dove dovremmo essere. Per cominciare, nonostante i progressi rappresentati da Parigi, la maggior parte dei Paesi non è riuscita a soddisfare i piani stabiliti sei anni fa".

Obama ha voluto inoltre sottolineare l'allarme lanciato dai piccoli stati isolani, tra i primi ad affrontare il surriscaldamento della Terra. È un po' come quello un tempo "nelle miniere di carbone dai canarini" per segnalare fughe di gas e sciagure incombenti, ha detto Barack Obama incontrando i delegati di varie isole in un altro evento di cui l'ex presidente americano è stato protagonista oggi alla conferenza sul clima. "Tutti abbiamo un compito da svolgere e sacrifici da fare", ha aggiunto Obama, che essendo cresciuto alla Hawaii si è definito egli stesso "un island kid". Le isole "ci stanno mandando un messaggio adesso, che se non agiamo, e non agiamo in modo audace, sarà troppo tardi. Non è qualcosa distante 10 o 20 o 30 anni, è adesso, e dobbiamo agire adesso", ha ribadito Obama.

"Se tutti gli annunci audaci e tutte le promesse che sono state fatte avranno un seguito allora sarà vero progresso", ha dichiarato l'ex presidente Usa. "Riconosco che stiamo vivendo in un momento in cui la cooperazione internazionale si è atrofizzata, in parte a causa della pandemia, in parte a causa dell'aumento del nazionalismo e degli impulsi tribali in tutto il mondo, in parte a causa della mancanza di leadership da parte dell'America per quattro anni su una serie di questioni multilaterali", ha aggiunto.



(Foto: ANSA)
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