(Teleborsa) - Un
coro di consensi accompagna la presentazione del
nuovo Piano di Unicredit firmato dal nuovo Ad Andrea Orcel, che consente una ampia remunerazione degli azionisti e politiche industriali e sociali volte a ristabilire un ruolo di primo piano nel sistema Paese e rafforzare la presenza sul territorio.
Un Babbo Natale ricco per gli azionistiLa prima promozione del Piano
Unicredit arriva dagli
analisti, che mettono il punto su
target superiori alle attese e sui
16 miliardi di valore che saranno distribuiti agli azionisti, fra dividendi e buyback, da qui al 2024, superiori del 30% rispetto alle attese. Un regalo generosissimo in vista del Natale, tanto che
Kbw ed Exane Bnp Paribas usano l'appellativo "Santa" che si usa per Babbo Natale.
Anche per
Citigroup la remunerazione del capitale è superiore alle attese e così come
"realistico" e superiore al consensus l'obiettivo di un utile netto di 4,5 miliardi nel 2024.
Sindacati: vero piano di rilancio che va oltre gli esuberi Sebbene gli analisti di
Kepler Cheuvreux abbiano quantificato
possibili esuberi per circa 3mila unità, basandosi sulla riduzione dei costi prevista dal piano (da 9,9 a 9,4 miliardi) e sulla menzione di oneri one-off di "integrazione per il personale" (600 milioni), i sindacati non hanno fatto menzione a questo aspetto, che scivola in secondo piano rispetto ad una politica industriale che denota la volontà di rilancio della banca.
Lando Maria Sileoni del sindacato
FABI afferma che "per la prima volta c'è un
vero piano di rilancio del gruppo", che rappresenta "una
netta svolta rispetto alla passata gestione". " L'efficientamento del gruppo e il conseguente reinvestimento anche sulle nuove tecnologie è un aspetto da noi condiviso", afferma il sindacalista, esprimendosi anche a favore della "nuova attenzione sociale del gruppo Unicredit verso il sistema Paese e verso il Sud del Paese. A proposito di eventuali esuberi, Sileoni ribadisce che "vale sempre il concetto, espresso dalle organizzazioni sindacali in tutti i piani industriali, di una assunzione ogni due uscite volontarie".
Anche la
Uilca vede nel Piano "un
cambiamento profondo rispetto all’impostazione degli ultimi anni" ed apprezza "la volontà del Gruppo di recuperare un ruolo di rilievo nel settore del credito e in generale nel Paese" ed una "funzione sociale", attraverso
"il presidio dei territori e la valorizzazione delle professionalità". "Prendiamo atto della volontà di Unicredit di puntare sui ricavi e che il taglio dei costi previsto - afferma il segretario generale Fulvio Furlan -si lega a un piano di investimenti sul digitale, in ottica di servizio alle persone e di miglioramento dell’attività lavorativa e condividiamo la volontà di puntare allo sviluppo della Rete, con il mantenimento delle filiali sui territori".