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Spread in crescita su terza fumata nera al Quirinale

Lo scenario da evitare, per i mercati, è che il voto per il Quirinale porti a elezioni anticipate

Finanza
Spread in crescita su terza fumata nera al Quirinale
(Teleborsa) - Lo spread è risultato in salita nella giornata odierna, con l'elezione del presidente della Repubblica che rimane al centro dell'attenzione del mercato. L'obbligazionario italiano perde terreno e fa peggio delle controparti, con il differenziale tra BTP e Bund che è tornato a livelli che non si vedevano da settembre 2020. Occhi puntati anche sul primo meeting del 2022 della Federal Reserve, da cui si avrà un quadro più chiaro sul percorso di rialzo dei tassi di interesse negli Stati Uniti, e sulle tensioni in Ucraina, con un'escalation in corso tra Russia e Occidente.

Il BTP decennale italiano chiude la giornata in aumento di quasi 4 punti base con un rendimento a 1,319% da 1,280% della precedente chiusura. L'apertura di giornata del tasso del benchmark a 10 anni è stata pari a 1,278%. Il differenziale tra rendimento del BTP decennale italiano e il Bund decennale tedesco ha terminato la seduta a quota 142,79 punti base dai 140,29 della chiusura precedente. Nel corso della seduta lo spread ha oscillato tra un minimo di 138,42 toccato alle 9.52 e un massimo di 145,53 alle 17.07, prima di perdere terreno fino alla chiusura.



Come previsto, anche nella terza votazione per il Quirinale non si è arrivati all'identificazione del successore di Mattarella. Quella odierna era l'ultima (delle tre) votazione con maggioranza qualificata, mentre da domani basterà la maggioranza assoluta (la metà più uno degli aventi diritto al voto). Sembrano ancora scarsi i progressi fatti dai partiti per un nome condiviso, con i tre candidati proposti ieri dal centrodestra che non hanno attirato consensi nella giornata odierna. Le indiscrezioni parlando di chance in aumento per la presidente del Senato, Maria Elisabetta Casellati, e per Pier Ferdinando Casini.

Le indiscrezioni che escono da Montecitorio, e dagli incontri tra i leader di partito, lasciano presagire che anche domani non ci sarà alcuna fumata bianca. Se dovessero servire ancora diverse votazioni per eleggere il prossimo presidente della Repubblica, il mercato potrebbe iniziare a temere la possibilità che il voto per il Quirinale porti a elezioni anticipate, con ricadute sui BTP e sullo spread con gli omologhi tedeschi.
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