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BPER approva piano 2022-2025. Dividendi di almeno 1 miliardi di euro

L'AD Montani ha parlato di "obiettivi ambiziosi ma che sappiamo essere alla nostra portata, facendo leva sui ragguardevoli risultati raggiunti oggi in termini di miglioramento del posizionamento competitivo, redditività e qualità del credito"

Banche, Finanza
BPER approva piano 2022-2025. Dividendi di almeno 1 miliardi di euro
(Teleborsa) - BPER ha approvato il nuovo piano industriale 2022-2025, che prevede a fine piano (ovvero al 2025) un margine di interesse pari a 1.950 milioni di euro (1.505 milioni di euro nel 2021), commissioni nette pari a 2.180 milioni di euro (1.642 milioni di euro nel 2021) e un utile netto pari a 800 milioni di euro (384 milioni di euro nel 2021). Previsti il mantenimento di un'elevata solidità patrimoniale con un CET1 ratio fully phased superiore al 13% e la dismissione selettiva degli asset non strategici con impatto positivo sul CET1 di oltre 500 milioni di euro.

La forte generazione di utili permetterà di incrementare significativamente la remunerazione agli azionisti, con un pay out ratio previsto al 50% nel 2025 e un monte dividendi pari ad almeno 1 miliardi di euro da distribuirsi nell'orizzonte di piano. La razionalizzazione della rete distributiva prevede la riduzione di circa 29% della rete di filiali attraverso la chiusura di circa 600 sportelli entro il 2024 (di cui 140 già realizzate), che porterà il numero totale a circa 1.500.

Il piano prevede due importanti direttrici di sviluppo: operazioni straordinarie, volte a rafforzare ulteriormente la posizione competitiva a livello nazionale e garantire una maggiore focalizzazione sulle attività core (mediante anche cessioni e deconsolidamenti di asset non strategici che consentiranno di liberare capitale per oltre 500 milioni di euro); leve di crescita organica, suddivise in 5 ambiti progettuali funzionali all'evoluzione verso un nuovo modello di business multi-specialista di BPER in ottica capital light, attraverso la valorizzazione delle fabbriche prodotto strategiche e un forte impulso alla digitalizzazione.

Le operazioni straordinarie includono: acquisizione del gruppo Carige, (il cui processo di integrazione è previsto completarsi entro la fine del 2022), cessione piattaforma interna di recupero sofferenze e UTP e successiva attivazione servicing NPE (closing dell'operazione previsto entro fine 2022 con completamento atteso entro il primo semestre 2023); cessione attività merchant acquiring (è stato siglato un accordo strategico con Nexi); cessione di 48 sportelli (di cui 40 ex-Carige e 8 Banco di Sardegna) al Banco Desio e della Brianza; deconsolidamento Società di Noleggio Lungo Termine – Sifà (previsto entro il primo semestre 2023); deconsolidamento Sardaleasing (previsto nel primo semestre del 2023); creazione polo Wealth Management & Asset Management (prevista nel secondo semestre 2023).



In aggiunta alle operazioni straordinarie, il piano prevede 5 ambiti progettuali che consentiranno di raggiungere un significativo aumento della redditività unitamente ad un miglioramento dell'efficienza e della produttività: potenziamento del modello di Banca multi-specialista con scala nazionale; trasformazione del modello di ricavi in ottica "fee based"; partnership tra IT e Business per la trasformazione e la crescita; banca semplice e digitale; persone al centro. Gli ambiti progettuali saranno affiancati da 3 leve trasversali: de-risking e presidio del credito; nuovo modello di innovazione; ESG infusion.

"L'utile netto atteso al 2025 pari a circa 800 milioni di euro, sarà raggiunto grazie al potenziamento delle nostre fabbriche prodotto nei business strategici del gruppo rafforzando il nostro modello di banca multi-specialista, con l'obiettivo di accrescere ulteriormente la componente commissionale all'interno dei ricavi - ha commentato l'AD Piero Luigi Montani - Saranno cedute le attività non-core, tra cui la piattaforma di gestione degli NPL che ci consentirà di fare ulteriori significativi progressi nell’attività di derisking, raggiungendo un NPE ratio lordo stabilmente sotto il 4% per tutto il periodo di piano".

"Sottolineo, inoltre, che la crescita della redditività complessiva sarà supportata dalle importanti sinergie derivanti dall'integrazione di Banca Carige - ha spiegato - che abbiamo quantificato in oltre 150 milioni lordi a regime, a conferma dei solidi presupposti industriali alla base dell'operazione". "L'aumento degli utili sarà accompagnato da un incremento della remunerazione agli azionisti, con un payout ratio al 50% nel 2025 e un monte dividendi pari a circa 1 miliardo di euro che verranno distribuiti nell'arco di piano, mantenendo al contempo una solida posizione patrimoniale", ha aggiunto.
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