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Fitch taglia stime crescita mondiale a causa dell'inflazione

Economia
Fitch taglia stime crescita mondiale a causa dell'inflazione
(Teleborsa) - Fitch ha rivisto al ribasso le stime di crescita mondiale a causa dell'inflazione galoppante e delle politicyhe restrittive dlele banche centrali. L'agenzia ha indicato per quest'anno una crescita mondiale del 2,9% rispetto al 3,5% segnalato nell'outlook di marzo. E' quanto emerge dall'ultimo Global Economic Outlook di giugno, secondo cui la crescita sarà più bassa nelle principali economie: negli Stati Uniti sarà del 2,9% (da 3,5%) nell'Eurozona del 2,6% (da 3%).

"Le pressioni inflazionistiche globali continuano ad intensificarsi, con implicazioni sempre più avverse per le prospettive di crescita", afferma Fitch, spiegando che gli effetti del "recente lockdown in Cina si sta aggiungendo alle ben note pressioni sulle catene di approvvigionamento" e "le interruzioni dell'approvvigionamento energetico e alimentare dovute alla guerra Russia-Ucraina stanno avendo un impatto più rapido del previsto sull'inflazione europea".

Fitch prevede anche un progressivo rallentamento del PIL americano, con una crescita che nel 2023 dovrebbe attestarsi all'1,5% e nel 2024 all'1,3% a causa delle politiche di raffreddamento attuate dalla Fed. Per l'Eurozona invece l'agenzia stima un impatto maggiore della guerra in Ucraina sulle dinamiche inflazionistiche.

"Le sfida dell'inflazione è diventata così pronunciata che le banche centrali sono state costrette a rispondere, abbandonando le indicazioni prospettiche precedenti. Il rischio che l'inflazione si radichi con lo sviluppo della dinamica salari-prezzi e l'aumento delle aspettative sui prezzi è troppo grande per essere ignorato", afferma Brian Coulton, capo economista di Fitch Ratings. L'agenzia infatti attende che la Fed porti i tassi al 3% entro fine 2022 ed al 3,5% entro il primo trimestre 2023. La Bank of England dovrebbe invece portare i tassi al 2% a fine 2022 ed al 2,5% nel primo trimestre 2023, mentre la BCE dovrebbe alzare i tassi di 100 punti quest'anno e di altri 50 nel 2023 per arrivare ad un tasso repo dell'1,5%.
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