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Mercato immobiliare lombardo in salute: la fotografia

Scattata dal "Rapporto sulle nuove periferie lombarde" di Scenari Immobiliari in collaborazione con Urban Up-Gruppo Unipol

Economia
Mercato immobiliare lombardo in salute: la fotografia
(Teleborsa) - Il territorio lombardo rappresenta un asset importante per il Paese e per la qualità della vita. Il consumo di territorio “verde” per costruire si riduce sempre di più, mentre il cuore della trasformazione sta nella rigenerazione del costruito. Nel 2022 la superficie del territorio della Lombardia interessata da ambiti di riqualificazione urbanistico-territoriale è pari a poco più di 310 chilometri quadrati, in calo del 44 per cento rispetto 557 chilometri quadrati del 2014, e corrisponde a poco meno dell’undici per cento dell’intero suolo antropizzato lombardo. Di questa superficie, il trenta per cento circa è coperto da ambiti di trasformazione territoriale (90,5 chilometri quadrati) e il restante settanta per cento da ambiti di rigenerazione urbana (221 chilometri quadrati). Questa riduzione di tale superficie a cui si è assistito negli ultimi otto anni è in parte dovuta alla loro attuazione (135 chilometri quadrati e 55 per cento del totale) e in parte al loro stralcio dalle previsioni urbanistiche degli strumenti di governo del territorio dei singoli comuni (110 chilometri quadrati e 45 per cento del totale). Le province di Bergamo e Pavia vedono incrementato il livello di concentrazione della superficie di trasformazione, oggi giunta a quota 35 per cento, mentre la Città metropolitana di Milano mantiene il primato degli ambiti di rigenerazione con il 32 per cento delle superfici, in calo del quattro per cento rispetto al 2014. Sono questi alcuni dei dati del Rapporto sulle nuove periferie lombarde realizzato da Scenari Immobiliari in collaborazione con Urban Up|Gruppo Unipol, che è stato presentato oggi a Milano durante il convegno FUTURE CITIES.



Dopo i saluti introduttivi di Mario Breglia (Scenari Immobiliari) e Giuseppe Lobalsamo (Gruppo Unipol), il Rapporto è stato presentato da Federico Rivolta (Scenari Immobiliari). Successivamente ci sono stati gli interventi di apertura di Giancarlo Tancredi (Assessore alla Rigenerazione Urbana Comune di Milano) e Stefano Bolognini (Assessore allo Sviluppo Città metropolitana, Giovani e Comunicazione Regione Lombardia) cui è seguito il Panel degli operatori con interventi di Carlo Cerami (Redo Sgr), Barbara Cominelli (JLL), Giuseppe Crupi (Abitare Co.), Alexei Dal Pastro (Covivio), Carlo Masseroli (Nhood), Massimiliano Morrone (Gruppo Unipol), Cristian
Vitali (Vitali), moderato da Francesca Zirnstein (Scenari Immobiliari). Successivamente si è tenuto il Panel degli esperti con Diletta Di Marco (Officine Italia), Guido A. Inzaghi (Belvedere, Inzaghi & Partners), Giampaolo Nuvolati (Università degli Studi di Milano Bicocca), Massimo Roj (Progetto CMR), Andrea Rossi (MCA – Mario Cucinella Architects) moderato da Mario Breglia (Scenari Immobiliari).

“In un arco temporale di lungo periodo come quello tra il 2023 e il 2035 - ha affermato Mario Breglia, Presidente di Scenari Immobiliari, in apertura del convegno – le principali trasformazioni di natura edilizia e urbana potrebbero avere un impatto sul mercato immobiliare lombardo fino a 224 miliardi di euro di valore aggiunto, concentrato per quasi il cinquanta per cento nel comparto residenziale. Stiamo parlando di un mercato, quello immobiliare lombardo, il cui peso sul mercato nazionale è in costante crescita e il cui comparto residenziale forma il ventidue per cento di quello italiano, quello direzionale concentrato nel suo capoluogo, quello logistico che realizza nei capannoni localizzati lungo le principali arterie di collegamento i canoni più elevati, le cui superfici per il commercio tengono le posizioni, e con un settore alberghiero che ha ripreso la corsa interrotta nel 2020 e guarda da un lato all’attività ordinaria e dall’altro al 2026”.

Nel Rapporto viene analizzato l’andamento del mercato immobiliare della Lombardia che si conferma essere, per il 2022, il più dinamico a livello nazionale con 158mila compravendite di immobili residenziali stimate a fine anno, corrispondenti a oltre il 22 per cento del totale nazionale (710mila) e in lieve diminuzione del 2,5 per cento, a fronte di una media italiana negativa del 5,3 per cento. Nella regione si transano oltre il doppio delle case del Lazio, seconda regione con 73mila scambi, di Emilia Romagna (terza regione con 66mila transazioni), Veneto e Piemonte (rispettivamente con stima a fine 2022 di 65,7 e 63,5 migliaia compravendite). Le previsioni per il 2023 indicano una diminuzione dei volumi transati sul residenziale lombardo di circa il sei per cento, a fronte di un decremento a livello nazionale pressoché simile.

Al tempo stesso, i prezzi continuano nel loro andamento ascendente, innescato a partire dal 2015 con tre anni d’anticipo rispetto al resto del Paese, fatta eccezione per il 2020. Al tempo stesso, i prezzi continuano nel loro andamento ascendente, innescato a partire dal 2015 con tre anni d’anticipo rispetto al resto del Paese, fatta eccezione per il 2020. “Poco meno del cinquanta per cento degli investimenti immobiliari nazionali negli ultimi dieci anni - ha dichiarato Francesca Zirnstein, direttore generale di Scenari Immobiliari - sono arrivati in Lombardia, con oltre 37 miliardi di euro nel periodo 2010-2021 e 44 miliardi considerando il 2022, per la forza trainante di Milano e di un tessuto provinciale più ampio che continua a offrire le maggiori opportunità per progetti, investimenti e carriere, anche grazie al supporto di un’efficace gestione della cosa pubblica e a un’estesa rete di infrastrutture e servizi. Dopo gli ultimi due anni di euforia e timori, emerge con maggiore importanza la necessità di operare nella definizione di processi in grado di guidare le future iniziative di trasformazione del territorio in ottica di rigenerazione, non solo di riqualificazione, perché servizi, vivibilità, cultura, lavoro e attrattività degli spazi urbani, dalle aree centrali a quelle periferiche, sono fondamentali e necessari per il mantenimento dei risultati
raggiunti. Il nostro Rapporto individua un ‘modello Lombardia’ focalizzato su rigenerazione edilizia, sociale e urbana, frutto delle possibilità esistenti, del confronto europeo, dell’analisi degli interventi degli ultimi dieci anni, delle previsioni e delle capacità di
realizzazione nel medio e lungo periodo negli ambiti territoriali maggiormente dinamici”.
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