(Teleborsa) - In una fase del ciclo economico così complessa occorre "
evitare che vi siano
contraddizioni fra la politica monetaria e quelle di bilancio" e quindi occorre
vigilare sui deficit affinché non vadano ad aumentare il debito. E' quanto ribadito dal l vicepresidente esecutivo della Commissione Europea e commissario al commercio
Valdis Dombrovskis, in una intervista a La Stampa a margine del World Economic Forum di Davos (Svizzera).
L'Italia "è sulla strada giusta" - ha aggiunto - "la nostra valutazione della manovra per il 2023 è positiva" e quindi
"non è il momento di abbassare la guardia", anche perché "il 2023 sarà il grande anno dei pagamenti legati a
l Next Generation Eu e tutti gli Stati membri devono avanzare con le riforme e gli investimenti. Non si può restare indietro".
Dombrovskis conferma che "la
crescita economica è più forte di quanto ci aspettassimo e probabilmente eviteremo una recessione", ma occorre "porre fine alla guerra", facendo "pressione sui rissi" ed offrendo "tutto il sostegno necessario a Kiev, militare e finanziario. L’Ue ha già reso disponibili 18 miliardi e ne ha versati tre".
Parlando della
riforma del Patto di stabilità, il vicepresidente ha detto "cerchiamo di
costruire il consenso più ampio possibile prima del vertice di marzo, in modo da poter intavolare una proposta legislativa". Quanto al
MES, afferma che "è qualcosa su cui ragionare" ed ammette che è "
oggetto di una percezione negativa, soprattutto in alcuni Paesi".
In relazione al
fondo sovrano anticiclico annunciato dalla Presidente Ursula von der Leyen, Dombrovskis afferma che occorrerà
alimentarlo attraverso "un i
ndebitamento comune o fondi aggiuntivi nel bilancio Ue".
A proposito dell’
Inflation reduction act (IRA) degli USA, il commissario ammette che
"c’è il rischio di una frammentazione del mercato" e quindi occorre "sostenere e
difendere un sistema multilaterale basato su regole precise e rispettate" e soprattutto occorre rispondere ai sussidi americani "in una cornice europea equilibrata dal punto di vista della concorrenza in modo da utilizzare al meglio i fondi esistenti, ricalibrando temporaneamente le regole sugli aiuti di stato e non eliminandole".