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TLC, Urso: "Rete unica nazionale a controllo pubblico sotto CDP"

Per il ministro delle Imprese e del Made in Italy "la Borsa crede nell'azione che il governo ha messo in piedi per realizzare una rete nazionale di telecomunicazioni a controllo pubblico"

Economia, Telecomunicazioni
TLC, Urso: "Rete unica nazionale a controllo pubblico sotto CDP"
(Teleborsa) - "Siamo convinti che si possa realizzare nel nostro paese una rete nazionale a controllo pubblico per le telecomunicazioni, con le sue interconnessioni internazionali, anche al fine di recuperare i ritardi che si sono accumulati nella realizzazione della banda larga, che deve raggiungere ovviamente ogni borgo e ogni impresa nel nostro paese; e su questo siamo impegnati, nel pieno rispetto ovviamente di quelle che sono le condizioni di mercato". È quanto ha detto ieri a Bruxelles il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, in vista della ripresa, oggi, del tavolo per la rete unica al ministero.

"Per realizzare questo – ha continuato Urso – dovremo anche migliorare la competitività e le capacità d'investimento del settore delle telecomunicazioni. Quindi penso che ci sia bisogno di mettere in campo una serie di strumenti che consentano appunto, a chi opera nel nostro paese, di realizzare gli investimenti necessari; tanto più quelli che riguardano la digitalizzazione del sistema Paese. Il punto fermo – ha sottolineato il ministro – è la rete nazionale a controllo pubblico, e quindi a guida di Cassa Depositi e Prestiti. Questo significa che anche altri attori possono anticipare e quindi realizzare questo progetto".

"La Borsa – ha proseguito Urso – crede nell'azione che il governo ha messo in piedi per realizzare una rete nazionale di telecomunicazioni a controllo pubblico. Stiamo facendo un percorso comune con tutti gli attori che partecipano, istituzionali, dei ministeri, ma anche gli attori privati e pubblici. E credo – ha sottolineato il ministro – che qualche risultato comunque lo si abbia anche avuto. Perché nel momento in cui abbiamo insediato il tavolo, il titolo Tim in Borsa è cresciuto credo del 27-28%; prima, nei mesi precedenti aveva perso quasi la metà del proprio valore. Il che vuol dire che la Borsa crede nell'azione che il governo ha messo in piedi per realizzare una rete nazionale a controllo pubblico, che sia in condizione finalmente di innervare l'intero Paese, e diventare un vantaggio competitivo, come noi crediamo che debba essere".

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