(Teleborsa) -
MPS chiude l'
esercizio 2022 con una perdita di 205 milioni di euro, a fronte dell'utile di 310 milioni registrato nel 2021. I conti - spiega la banca senese in una nota - sono stati appesantiti da 925 milioni di costi di ristrutturazione legati al piano di esodi incentivati, al netto dei quali l'esercizio si sarebbe chiuso con profitti per 720 milioni.
Il solo
quarto trimestre ha registrato profitti per 156 milioni di euro, a fronte di una perdita di -388 milioni di euro conseguita nel trimestre precedente.
Il risultato dell'esercizio ha invece beneficiato per 425 milioni della rivalutazione delle attività fiscali differite (DTA).
Al 31 dicembre 2022 il Gruppo ha realizzato
ricavi complessivi per 3.088 milioni di euro, in
crescita del 3,6% rispetto all’anno precedente, grazie al balzo del 26% del margine di interesse (1.539 milioni), spinto dal rialzo dei tassi, che ha compensato il calo delle commissioni (-8%), penalizzate dalla volatilità dei mercati, e il risultato inferiore al 2021 dell'attività di trading e dei proventi da partecipazioni.
Nel quarto trimestre i ricavi registrano un aumento del 15,6% rispetto al trimestre precedente, spinti ancora una volta dal margine di interesse (+31,4%), che ha più che assorbito il calo delle commissioni nette (-5,6%).
In crescita rispetto al terzo trimestre anche gli altri ricavi della gestione finanziaria, grazie al maggior contributo del risultato della negoziazione. Gli oneri operativi sono scesi a 2.099 milioni (-2,3%), permettendo al risultato operativo lordo di salire a 989 milioni da 874 miloni, con un contributo dell'ultimo trimestre di 333 milioni, in crescita di oltre il 60% sia rispetto al trimestre precedente che rispetto al quarto trimestre del 2021.
Indice di solidità patrimoniale sale dall'11 al 15,6%. Si riducono i crediti deteriorati netti Per quanto riguarda i coefficienti patrimoniali, al 31 dicembre 2022 il Common Equity Tier 1 Ratio phased-in sale a 16,6% (rispetto al 12,5% di fine 2021 e al 10,0% del 30 settembre 2022), il Common Equity Tier 1 Ratio fully loaded al 15,6% (rispetto al 11,0% di fine 2021 e al 9,0% del 30 settembre 2022) e il Total Capital Ratio phased-in raggiunge il 20,5% (rispetto al 16,1% di fine 2021 e al 13,9% del 30 settembre 2022).
L'istituto senese ha migliorato anche la qualità dei suoi attivi, grazie alla
riduzione del 20% a 3,3 miliardi di euro dello stock dei
crediti deteriorati, per effetto della "cessione di un portafoglio di 0,9 miliardi" e della "continua gestione proattiva delle posizioni". Ciò ha permesso ai crediti deteriorati lordi di scendere nell'esercizio dal 4,9 al 4,2% e a quelli netti di ridursi dal 2,6 al 2,2%.