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Made in Italy, Confcommercio: "Meno vincoli per imprese dell'export e turismo"

Le evidenze emerse dall'audizione presso la Commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera

Economia
Made in Italy, Confcommercio: "Meno vincoli per imprese dell'export e turismo"
(Teleborsa) - "Le imprese dell'export e del turismo ottengono risultati importanti nonostante siano frenate dai ben noti vincoli che rallentano il Paese rispetto ai competitor: fisco e servizi pubblici, accesso al credito, maggior costo dell'energia, minore flessibilità del lavoro, difficoltà di gestione di valichi alpini e porti, per citarne alcuni". È quanto ha affermato Riccardo Garosci, vicepresidente di Confcommercio incaricato all'internazionalizzazione, in audizione presso la Commissione attività produttive, commercio e turismo della Camera sull'indagine conoscitiva sul Made in Italy.

Nel corso dell'audizione – prosegue la nota – Confcommercio ha apprezzato l'impostazione dell'indagine conoscitiva, che guarda alla competitività dell'impresa italiana nel suo complesso, e ha ribadito l'importanza del turismo come veicolo di branding del Made in Italy, segnalando molte aree di intervento per aumentare la competitività internazionale delle nostre imprese. Tra queste, gli accordi di libero scambio, imprescindibile contesto normativo abilitante per distribuire prodotti e servizi italiani in paesi esteri, le misure di finanza agevolata e i bandi TEM a sostegno dell'internazionalizzazione per aumentare il numero di aziende esportatrici e consolidare la presenza sui mercati internazionali di quelle che già operano all'estero, aiutandole a "strutturarsi", lo sviluppo di competenze digitali, linguistiche e professionali più in linea con le esigenze del sistema produttivo, soprattutto nell'export di servizi che è previsto in forte crescita a livello mondiale.

Nel documento consegnato alla Commissione – conclude la nota – Confcommercio ha analizzato le tante zavorre competitive del nostro sistema Paese rispetto ai competitor, e auspica che le riforme e gli investimenti del PNRR, uniti alla consapevolezza di tutte le forze politiche delle difficoltà affrontate dalle nostre imprese, contribuiscano a ridurre il gap il più velocemente possibile.


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