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Covid, inchiesta procura di Bergamo: Conte tranquillo di tutte le scelte fatte

Economia
Covid, inchiesta procura di Bergamo: Conte tranquillo di tutte le scelte fatte
(Teleborsa) - "Ho già riferito alla procura le ragioni che ci hanno spinto ad adottare una misura restrittiva riguardante l'intero territorio lombardo e continuerò a offrire il mio contributo per fare chiarezza nelle sedi opportune, sono assolutamente tranquillo su tutte le scelte fatte". Così il presidente del M5S Giuseppe Conte all'Ansa rispondendo alla domanda sulla ragione per cui non ha firmato il decreto che stabiliva la zona rossa Bergamasca. Decreto che però è stato firmato dall'allora ministro della Salute, Roberto Speranza.

"Di fronte a una situazione senza precedenti - ha aggiunto Conte - c'è chi mi ha accusato di aver chiuso troppo e chi di aver chiuso troppo poco. Quello che posso dire ora e che ho agito con massimo senso di responsabilità, in piena trasparenza e coscienza, non risparmiando un minuto del mio tempo per mettere a punto con esperti, Protezione civile, forze dell'ordine, governatori una risposta all'altezza della situazione drammatica che abbiamo vissuto".

L'ex presidente del Consiglio è accusato in base alle indagini condotte dalla procura di Bergamo di non aver istituito la zona rossa nel comuni di Nembro e Alzano Lombardo nonostante "l'ulteriore incremento del contagio" in Lombardia e "l'accertamento delle condizioni che (...) corrispondevano allo scenario piu' catastrofico". L'ex ministro Speranza risponde invece solo per la mancata attuazione del piano pandemico. Speranza aveva firmato infatti una bozza di decreto con cui proponeva di estendere la misura urgente di "contenimento del contagio" già adottata nel Lodigiano, ai due comuni della Bergamasca, bozza che invece non venne sottoscritta da Conte.


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