(Teleborsa) -
E' ancora paralisi in Francia, dove è scatta nel corso della notte, la
sesta giornata consecutiva di proteste contro la riforma pensionistica annunciata dal governo Macron.
Blocchi di strade provinciali come non si vedevano dai tempi dei "gilet gialli", sostenuti dai
sindacati che stanno tentando
il tutto per tutto contro l'innalzamento dell'età pensionabile.
E oggi la
mobilitazione è generale, con oltre
260 eventi in calendario in tutto il Paese ed oltre
1 milione di persone atteso scendere
in piazza per dire no alla riforma voluta da macrone e dalla Premier Elisabeth Borne.
Il principale sindacato del Paese, la
Confederation generale du travail (CGT), ha chiarito che andrà
avanti ad oltranza ed ha annunciato che tutti i trasporti in partenza dalle raffinerie sono stati bloccati. "L'obiettivo è che il governo ritiri il suo progetto", ha insistito il segretario della CGT
Philippe Martinez, aggiungendo "la responsabilità è unicamente del governo. Non si può restare sordi al movimento sociale".
Da quando è stata annunciata a gennaio, la riforma pensionistica di Macron ha innescato un fiume di proteste, portando in piazza milioni di persone, decise a bloccare
l'innalzamento dell'età pensionabile da 62 a 64 anni. La misura dovrebbe
portare in cassa circa 17 miliardi entro il 2030 ed evitare l'aumento del deficit del sistema pensionistico.
In più, la riforma tende gradualmente a
riallineare l'età pensionabile vigente nei vari Paesi UE, giacché in Germania e in Italia si va in pensione a 67 anni, Nei Paesi Bassi e Portogallo a 66 anni, in Spagna, Svezia, Belgio, Austria e Croazia a 65 anni. A supportare l'aumento dell'età pensionabile, che nasce da una esigenza prettamente economica, concorre la
crescita dell'aspettativa di vita in tutta l'UE. In Francia, l'aspettativa di vita oggi è pari a 83 anni per le donne e 77 per gli uomini, ma si fa notare che l'aspettativa di vita "in buona salute" è sensibilmente più bassa e pari a 65 anni per le donne e 63 per gli uomini.